di Alessandro Berselli - pagine 125 - euro 12,00 - Pendragon
In una Bologna squallida e indifferente vive Paolo Graziani che di mestiere fa il portiere
in un condominio di ricconi. Il destino gli ha riservato una vita apatica e senza stimoli,
un carattere difficile caratterizzato da un cinismo estremo che piano piano lo ha isolato
da chi un tempo lo amava: la madre, la fidanzata e gli amici.
Tra sbornie colossali, sigarette e vecchi cd il rancore di Paolo verso il prossimo arriva
al punto di non ritorno, la sua ira, in parte inconsapevolmente, lo porta ad uccidere una
ragazza. E questo è l'inizio di una rapida ascesa verso una "lucida" e mortale
follia.
Come dice l'ultima di copertina "Io non sono come voi" è un
noir atipico, una sorta di diario allucinante di un uomo che, non aspettandosi più nulla
dalla vita, sceglie la strada dell'odio e della violenza.
La scrittura di Alessandro Berselli (oltre che scrittore anche umorista)
è semplice ma incisiva, come del resto lo è la filosofia di vita di Graziani, e
accompagna chi legge in un viaggio inquietante, fatto di emerginazione, rabbia e violenza.
Oltre alla parole di una trama che riesce in un sol colpo a coinvolgere e disturbare il
lettore, vi è anche la musica che in questo romanzo svolge un ruolo principale: i
pensieri del protagonista vengono infatti scanditi dalle note degli Alice in Chains, dei
Joy Division e degli altri grandi gruppi anni '80 e '90.
Voto: 6,5
Incipit
Fuori piove a dirotto.
E io sono sempre qua, in questo schifo di monolocale al piano terra, con la televisione
accesa a volume zero e una bottiglia di vino scadente comperata chissà quando.
Non so nemmeno che ore sono.
Forse le due, o forse le quattro, non che alla fine mi interessi più di tanto.
Il fatto è che non riesco più a dormire.
E quando non riesci più a dormire, il tempo smette anche di essere un problema.
Guardo l'ora.
Le undici.
Cristo, ancora otto ore di pioggia, di libri, di vino, e, soprattutto, di inutili
pensieri.
Mi alzo.
Cammino, faccio quattro passi, e dopo tre metri e ventisette centimetri raggiungo la
parete est.
Mi giro.
Altri sette passi.
Più brevi di quelli di prima, per un totale di quattro metri e settantaquattro.
La parete nord.
Tre metri e ventisette per quattro metri e settantaquattro.