Paragon Hotel

di David Morrell - pagine 390 - euro 18,90 - Piemme

In un motel di Asbury Park, cittadina fantasma sulla costa del New Jersey, un gruppetto di archeologi appassionati di edifici abbandonati si prepara a penetrare nel Paragon Hotel, un tempo lussuoso e ricercato albergo, chiuso da decenni e destinato a essere demolito. Si tratta di un professor e di suoi tre ex studenti, due ragazzi e una ragazza. Li accompagna nell'esplorazione notturna un giornalista del New York Times. I cinque si infiltrano nell'albergo attraverso un tunnel sotterraneo. Polvere, ragnatele, cigolii, ombre, pavimenti che collassano, stanze che celano inquietanti segreti: i brividi sono come da programma finché i cinque non si accorgono che non sono soli e che i loro nuovi compagni non hanno le migliori intenzioni.

E mentre i colpi di scena si susseguono a un ritmo sempre più serrato, il lettore scopre che i protagonisti hanno moventi e identità segrete e che fra i muri cadenti del Paragon Hotel si nasconde qualcuno che è capace di rendere la luce dell'alba un desiderio irraggiungibile.
David Morrell è più noto per essere il creatore di Rambo ma, con questo romanzo, dimostra di sapersi arrangiare con mestiere anche in trame più thriller e decisamente venate d'horror.
Paragon Hotel è un libro carico d'atmosfera, ma anche caratterizzato da un ritmo serrato, quasi cinematografico. Tutto si svolge in poche ore (dalla notte alla mattina) e praticamente in un'unica location: il suddetto hotel abbandonato che dà il titolo all'opera.
Morell offre delle suggestive descrizioni del Paragon Hotel, tanto da riuscire quasi a immaginarsi chiaramente le varie aree in cui i personaggi del romanzo si muovono.
Gli stessi protagonisti sono ben tratteggiati; i loro caratteri vengono piacevolmente svelati di pari passo con la storia narrata, che vive sul più classico meccanismo del “crescendo di suspense”. Man mano che le cose si mettono male (impossibile rivelare come, per non rovinare la sorpresa), ciascuno dei creepers che compongono il gruppetto di “archeologi urbani” mostrano i loro segreti e le loro fobie.
Singolare anche la storia dell'hotel, anche se non riesce a raggiungere il fascino dell'Overlook di Kinghiana memoria.
Purtroppo il romanzo, ottimo fino a metà, soffre di un finale un po' raffazzonato e a tratti scontato, mentre i primi capitoli facevano sperare in qualcosa di decisamente più particolare e “pirotecnico”.
Ciò non toglie il giudizio positivo su “Paragon Hotel”, un buon romanzo decisamente consigliato a chi cerca un thriller “veloce” e dalle emozioni forti.
Voto: 6,5
[Alessandro Girola]

Incipit
Creepers.
Si facevano chiamare così. Balenger aveva pensato che avrebbe potuto venirne fuori una bella storia, e ciò spiegava perchè fose andato a incontrarli in quel desolato motel del New Jersey, in una città fantasma di diciassettemila abitanti. Mesi dopo, non riusciva ancora a sopportare di rimanere in una stanza con la porta chiusa. L'odore pungente della muffa continuava a scatenare il ricordo delle urla. Il fascio di luce di una torcia elettrica gli dava i sudori freddi.