In fondo agli occhi del gatto

di Serge Quadruppani - pagine 191 - euro 13,00 - Marsilio

Le uniche cose importanti nella vita di Michel Lafitte, programmatore cinquantenne disoccupato, sono solamente due: la sua gatta Jupon e Paul, il suo migliore amico. Ma il destino è crudele; un bel giorno infatti qualcuno decide di ammazzare brutalmente entrambi i suoi affetti. Da quel momento, per Michel, inizia un'odissea senza fine che lo vede coinvolto in un giro d'affari davvero losco, braccato dalla polizia, dai servizi segreti, dalla loggia massonica e da altre cospirazioni pseudo governative, in una fuga disperata per salvarsi la pelle e scoprire la verità.

Dalla penna del francese Serge Quadruppani è nato questo fenomenale noir, breve ma maledettamente accattivante. Teso e veloce quanto un proiettile, "In fondo agli occhi del gatto" offre momenti di pura adrenalina dove violenza e dramma si alternano, senza sbavature narrative, a scene di esilarante humour, spesso nero.
Sorretto da un narrazione brillante e intelligente l'intero romanzo è godibile fin dalla prima pagina, in parole povere è corretto affermare che "prende subito": dopo averlo cominciato diventa impossibile abbandonare la lettura prima di averlo terminato.
Un altro ottimo libro prodotto da Marsilio Editore!
Voto: 8/9

Incipit
Succede soprattutto rasotterra.
Tra due ciufi di stoppie tagliate rase, la minuscola talpa si è immobilizzata. Lo sguardo che la segue anche. Un filo più pallido degli altri, quasi bianco, dondola in primo piano e dal cielo cade tanta luce da rendere quasi trasparente il vegetale che si muove, fantasma d'erba. La talpa gira la testa, il suo muso si curva come una tromba mentre sfiora la terra fine all'entrata del suo rifugio, guarda ancora un istante con gli occhi chiusi in direzione dello sguardo che l'osserva e poi, finalmente, emerge completamente dal suolo. Una zampa schizza dentro il campo visivo, s'abbatte sulla bestiola. Di colpo, lo sguardo si incolla alla talpa che si dimena sotte le grinfie.
Cambio di visuale. In contropiano, uno spaniel bretona abbaia, pazzo di furore, strozzandosi col collare del suo guinzaglio.
Cambio, ancora. Una mano di uomo si avvicina, occupa tutto il campo visivo, poi sparisce perchè lo sguardo si muove, si vedono delle caviglie di donna, si direbbe che lo sguardo vi si infili in mezzo.
Un altro cambio. Attraverso un vetro, si scorge una stanza dove un uomo si affaccenda su un banco. Maneggia una leva, apre dei sacchetti, riempie delle cartuce da caccia a grana grossa. Lo sguardo si muove leggermente dall'alto in basso, sale e scende in un movimento niente affatto in accordo con quelli dell'uomo ma che ricorda piuttosto quello di una testa di vecchio che sta per addormentarsi. Poi, bruscamente, lo sguardo vira a destra e s'abbassa di novanta gradi, attaccandosi al movimento di una figura vista dall'alto: alla base di un muro, si trotterella. Un topo.