di Robert Louis Stevenson - pagine 130 - euro 9,00 - Einaudi
Nella Londra di metà 1800, il dr. Jekyll, un medico molto noto nel suo ambiente, instaura un'amicizia misteriosa con il signor Hyde, un uomo sinistro di cui però nessuno sa nulla. A rendere ancora più strana la situazione, vi sono due elementi: il succedersi di vicende oscure legate ad Hyde e soprattutto il fatto che i due, pur dichiarando a chiunque di essere grandi amici, non sono mai stati visti insieme.
Romanzo di Robert Louis Stevenson ormai considerato un capolavoro del
genere horror e non solo, Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde
ha largamente influenzato la letteratura mondiale, introducendo il concetto della doppia
personalità. Ormai i nomi Jekyll e Hyde fanno parte del linguaggio comune e questo la
dice lunga sulla fortuna del romanzo. Come spesso avviene le intenzioni dell'autore sono
state spesso traviate nel tempo, soprattutto grazie al cinema, che se da un lato ha
indiscutibilmente accresciuto la popolarità dell'opera, dall'altro ce ne ha spesso dato
una versione non esatta. Jekyll e Hyde sono ormai sinonimi di due personalità
contrapposte, viventi in un'unica persona: nel romanzo in realtà i due personaggi non
sono poi molto diversi, ciò che li distingue è la mancanza del senso del pudore e della
diplomazia. Jekyll è un arrogante e dentro di sé è anche cattivo, ma è costretto a
celare la sua maschera per via delle apparenza del mondo in cui vive. Si libera di questa
maschera, nel momento in cui decide di lasciar via libera ad Hyde, il quale non è spinto
da una voglia di far del male, ma semplicemente agisce senza pensare, mosso solo
dall'istinto. Stevenson, le cui intenzioni erano quelle di voler condurre un attacco al
cuore della società vittoriana, dominata dall'ipocrisia della falsa moralità e dal voler
apparire ad ogni costo, a discapito dell'essere, vuole farci capire che non esistono buoni
o cattivi: tutti noi siamo dei Jekyll, con desideri nascosti e piccole voglie inconfessate
e quando decidiamo di soddisfarle è come se ricorressimo anche noi alla magica pozione
per liberare Hyde, la voglia senza pudore, la brama senza peccato.
Voto: 10
[Nanny Ranz]
Incipit
L'avvocato Utterson era un uomo dall'aspetto ispido e rude, mai illuminato da un
sorriso, freddo, scarno e imbarazzato nel parlare; guardingo nei sentimenti, magro, lungo,
polveroso, tetro, eppure in qualche modo amabile. Nelle riunioni di amici, e quando il
vino era di suo gusto, gli si accendeva negli occhi qualcosa di straordinariamente umano;
qualcosa che in verità non trovava mai la via della parola e si esprimeva invece non solo
in quei silenziosi segni del volto, dopo una cena, ma più spesso e chiaramente negli atti
della sua vita. Con se stesso era austero; quando era solo beveva gin per mortificare la
sua inclinazione ai vini d'annata; e benché amasse il teatro aveva smesso di andarvi da
ormai da vent'anni. Era però assai tollerante con gli altri, e talvolta restava colpito,
quasi con invidia, dalla prorompente vitalità che gli uomini mettevano nel compiere i
loro delitti, e in ogni occasione incline ad aiutare piuttosto che a biasimare.