di Mary Shelley - pagine 235 - euro 6,80 - Garzanti
Il barone Victor Frankenstein, brillante laureando dell'università di Ginevra, è ossessionato dal suo sogno più grande: dare vita ad un corpo inanimato. Per realizzare questo sogno, trascura tutto e tutti: dalla sua famiglia, agli amici più stretti, compresa Elizabeth, una povera orfana che i suoi genitori avevano preso a vivere con loro e che costituirà il grande amore della vita di Victor. Dopo anni di fatiche e sull'orlo di un delirio mentale, riesce nella sua impresa, ma questo sarà solo l'inizio di un incubo senza fine.
Capolavoro. Questo è l'unico aggettivo che mi viene in mente per un romanzo che, dopo
quasi due secoli di vita, riesce ancora a catturare l'attenzione dei lettori di tutto il
mondo e a spaventarli. La genesi del romanzo è ormai leggenda: lord Byron nell'estate del
1816 ospitò nella sua dimora in Svizzera alcuni fra i più celebri letterati dell'epoca,
fra cui anche Mary Shelley. Una sera, costretti a rimanere in casa a
causa di una tempesta, Byron propose a tutti di scrivere una storia dell'orrore e Shelley
partorì quello che poi sarebbe stato il nucleo di Frankenstein, completato l'anno
successivo.
Di Frankenstein si è detto tutto ed il contrario di tutto. Numerosissime sono state le
trasposizioni cinematografiche, anche se quasi sempre il cinema ha distorto la realtà del
romanzo: la creatura, a cui molti erroneamente continuano a dare il nome di Frankenstein,
ci è stata spesso presentata come un gigante mostruoso nell'aspetto, ma dall'animo
gentile e pacifico, costretta a fare del male perché attaccata. Niente di più falso.
L'essere creato dal dottor Frankenstein in realtà viene descritto dalla Shelley, come un
uomo dall'animo normale che vuole cercare di vivere la sua vita. Negatagli questa
possibilità, dà libero sfogo alla vendetta contro tutti e soprattutto contro il barone,
che considera suo padre, colpevole di averlo rinnegato come figlio. La Shelley ci racconta
in realtà la storia di un figlio che vuole solo essere amato da suo padre e che si
vendica per il fatto di essere ripudiato da colui che gli ha dato la vita e che quindi
dovrebbe amarlo più di tutti. La guerra fra padre e figlio, capaci di ogni genere di
nefandezza pur di non deviare dalle loro convinzioni, diventa quindi una metafora delle
continue lotte fra gli uomini, che si uccidono fra di loro, invece di aiutarsi, che
agiscono senza pensare alle conseguenze delle loro azioni e che quasi sempre colpiscono
chi li sta intorno: il barone Frankenstein vedrà morire tutti i suoi cari, uccisi senza
pietà dal mostro, da colui che doveva essere un loro fratello.
Il libro è scritto benissimo, scorre via in modo fluido ed accattivante, coinvolgendo il
lettore in un turbine di emozioni e paure. Molto ben dettagliate sono le personalità dei
protagonisti, in modo da renderli vivi e reali e per questo ancora più terrificanti.
Frankenstein è un capolavoro della letteratura mondiale ormai entrato nell'immaginario
collettivo della gente e che continuerà per sempre ad attrarre e a spaventare i lettori,
grazie alla sua trama e alle idee, sempre più attuali.
Voto: 10
Incipit
Alla signora Saville, Inghilterra
Pietroburgo, 11 dicembre 17**
Sarei felice di sapere che nessuna disavventura ha accompagnato l'inizio
dell'impresa che tu hai sempre considerato con tanta apprensione. Sono arrivato qui ieri e
il mio primo pensiero è rassicurare la mia cara sorella sul mio stato di salute e sulla
crescente fiducia che nutro verso il mio progetto.
Sono già ben più a nord di Londra; passeggio per le vie di Pietroburgo e la brezza
fredda che mi pizzica le gote mi delizia e rinvigorisce i miei nervi. Puoi comprendere
questa sensazione? È la brezza che viene dalle regioni verso le quali io mi dirigo, il
primo assaggio, per me, di quei climi gelidi. Ispirati da questo vento di speranza, i miei
sogni a occhi aperti si fanno di giorno in giorno più accesi e vividi. Cerco invano di
convincermi che il polo è il regno isolato dei ghiacci; si ripresenta sempre ai miei
occhi come il luogo della bellezza e della felicità. Laggiù, Margaret, il sole è sempre
visibile; il suo disco, che appena sfiora l'orizzonte, emana un perpetuo splendore.
FRANKENSTEIN - Mary Shelley
Ascolta l'audiolibro: 25 letture (circa 25 minuti ciascuna)
Voce: Tommaso Ragno. Traduzione: Luca Lamberti