Riverwatch

di Joseph Nassise - pagine 325 - euro 16,50 - Gargoyle Books

Harrigton Falls è una tranquilla cittadina americana di campagna, dove la vita scorre pacifica. Questa tranquillità è però destinata a cessare nel momento in cui a Riverwatch, in una tenuta di proprietà della famiglia Blake, la più facoltosa della città, viene rinvenuta una misteriosa tomba sotterranea e al suo interno una statua raffigurante una creatura mostruosa. In realtà la statua non è solo una scultura: è Moloch, una creatura della notte dei tempi, in procinto di risvegliarsi per portare di nuovo morte e distruzione. L'unico a conoscenza di questo segreto è Gabriel, un anziano signore di un ospizio, famoso per raccontare storie fantastiche, ma ormai costui è troppo debole e sa che non potrà fermare Moloch stavolta.

Quest'opera prima di Joseph Nassise è stata candidata nello stesso anno per l'International Horror Guild Award e per il Bram Stoker Award, due tra i più importanti riconoscimenti letterari per i romanzi d'orrore. Cominciamo con il dire che la storia non brilla certo per originalità, tutto sa già di visto e sentito: la tomba misteriosa che viene violata per sbaglio, la creatura mostruosa che si risveglia dal suo sonno secolare, il vecchietto saggio e debole che è l'unico a conoscenza del suo segreto, il gruppo di amici che si ritrovano a dover fronteggiare la minaccia e così via. Se nulla di nuovo vi è in questo romanzo, allora come mai tanto successo a livello planetario?
Tra i punti a suo favore sicuramente vi è il modo di scrivere di Nassise, cupo e tenebroso, privo di punti morti, che trascina il lettore nella storia e lo spinge ad andare avanti. Tutto scorre in maniera liscia, anche troppo, non vi sono sussulti, non vi è quel colpo di scena che dovrebbe rendere l'opera memorabile. Il lettore non si annoia, ma neanche tende ad emozionarsi. Do la sufficienza a questo romanzo, solo perché si tratta di un'opera prima e comunque si lascia leggere senza annoiare, ma mi sento di consigliarla solo ai fan più accaniti dell'horror; chi è alla ricerca del libro che gli cambi la vita o che porti novità è meglio che se ne stia alla larga.
Voto: 6
[Nanny Ranz]

Incipit
E' una lapide funeraria.
La consapevolezza sbucò fuori da chissà dove. Si insinuò nella sua coscienza come la nebbia che evapora dal mare in certe fredde sere d'estate, infiltrandosi nel cuore dei suoi pensieri come un pericolo intruso. Una volta là, si fissò rapida e tenace. La pietra assomigliava realmente ad una lapide tombale. I bordi esterni erano stati smussati con un angolo dolce che le conferiva un semplice inequivocabile aspetto di dignità. La malta la teneva assicurata al fondo di terra fangosa.
Se era una lapide, a chi apparteneva?
E perché metterla lì, nascosta sotto un fiume?
Un totale nonsenso. Fissandola, Jake decise che era già stato un pomeriggio difficile. Quest'ultimo supplemento ai suoi guai era cominciato quindici minuti prima, con l'arrivo di Rick alla roulotte.
<<Dovresti scendere in cantina, capo>>.
<<Perché diavolo Rick?>>, rispose Jake Caruso senza neppure girarsi. <<Blake vuole questi conteggi pronti prima delle due, lo sai benissimo. Non ho tempo per occuparmi di ogni minima grana. Ti ho nominato caposquadra proprio per questo, te lo ricordi?>>.