I serpenti sugli alberi

di Drew Lamark - pagine 138 - Urania

Inghilterra. Joffrin, burbero tuttofare alle dipendenze della ricca signora Tangye, riesce finalmente a coronare il suo sogno: studiare dal vivo i serpenti, da sempre la sua unica passione. Un amico infatti gli spedisce direttamente dall'Africa alcuni esemplari di Voelslang, gli splendidi e letali serpenti-uccello. Costretto a liberarsi dei suoi amati rettili per via di un terribile imprevisto, Joffrin non sa che i mortali voelslang si adatteranno fin troppo bene al tranquillo clima inglese...

"I serpenti sugli alberi", scritto con mestiere da Drew Lamark, è un avvicente romanzo che non lascia spazio alla noia. L'atmosfera bucolica della campagna inglese, descritta brillantemente dall'autore, viene ben presto distrutta dal proliferare dei viscidi rettili. Ogni pagina lascia spazio ad azione e morte a non finire. Da riscoprire. Voto: 8

Incipit
Fu il profumo delle mele nell'aria fresca a farle capire fino a che punto fosse diventata una cittadina.
Da un anno non passeggiava più così, felice, in un orto, respirando i puri odori della natura.
Poi, sotto un albero carico di foglie verdi, lo vide.
Dapprima pensò che fosse un vecchio spaventapasseri gettato lì da qualche contadino ma, avvicinandosi, un lezzo acre la fece esitare.
La figura riversa, immobile, era spaventosa.
La testa era ridotta a un teschio coperto di capelli, che ghignava con denti irregolari. Gli occhi bianchi, mucillaginosi, raggrinziti, guardavano da viscide orbite gialle. Il corpo era ridotto a una cassa toracica frantumata, con la carne putrefatta tenuta insieme dai resti di una camicia a quadri. Le ossa nude delle mani stringevano il ventre esploso e quel che rimaneva dei tessuti interni sbiancati.
Fissò muta quell'orrore, rifiutandosi di credere che una volta fosse stato un essere umano.
Poi udì un fruscio al di sopra della sua testa.
Guardando, si accorse che tutti i rami dell'albero che si allargavano su di lei a formare un baldacchino, una rete, una trappola, erano divenvati orrendamente vivi sotto l'ondulante strisciare di serpenti dai denti lunghi e sottili come aghi.
Si irrigidì.
Nel giro di pochi secondi, un solo morso velenoso l'avrebbe parallizzata, trasformando anche lei in un orrendo cadavere sfigurato.