L'entita'

di Frank De Felitta - pagine 427 - Club degli Editori

Carlotta Moran è una giovane madre che vive felicemente con i suoi tre figli in una piccola casa in California. Tutto sembra tranquillo e sereno ma improvvisamente qualcosa di terribile trascina la donna in un incubo senza ritorno: una creatura soprannaturale, invisibile quanto un fantasma, la violenta brutalmente. Carlotta teme di essere pazza, nessuno le crede ma le ripugnanti violenze dell'entità si ripetono per mesi.

Dopo una fallimentare terapia psichiatrica, si rivolgerà a due giovani ricercatori, Kraft e Mehan, esperti di parapsicologia.
"L'entità", horror-thriller scritto da Frank De Felitta, ha il pregio di offrire al lettore una trama originale e assai intrigante. A parte qualche perdita di ritmo durante lo svolgimento della storia rimane ugualmente un romanzo discreto. Voto: 7,5

Incipit
23 marzo 1977. Dichiarazione resa da Jorge (Jerry) Rodriguez, accusato di aggressione, raccolta dall'ufficiale di polizia John Flynn, matricola 1730522.
Già, senti, senti, ho finito. Abbiamo finito. Vogli dire, questo era troppo, non l'ho sognato. Qualcosa... qualcosa succedeva a Carlotta. Qualcosa succedeva in quella stanza. Io... che cosa devo dire? Non è che abbia esattamente visto qualche cosa. Però vedevo che cosa capitava a lei. E dovete capire che era... era a letto... Io stavo giusto uscendo dalla camera... preparandomi, capisce, preparandomi per raggiungerla. Mi voltai e la vidi... anzi prima la sentii; prima la sentii e stava... capisce gemendo... faceva dei rumori come..., come se non le piacesse ciò che provava. Mi voltai e credetti che si trattasse di una commedia, una specie di messa in scena per me, capisce, tipo 'sono pronta per te, paparino'. Eravamo molto, molto uniti e abbiamo sempre avuto ottimi rapporti. Così mi voltai, guardai e... vidi... qualcosa che stava schiacciando... quindi..., cercate di capire quello che sto dicendo, la schiacciava... Era nuda e vedevo che i suoi seni venivano... toccati... quindi, come dire, e non erano le sue mani, capisce, e credevo di avere delle allucinazioni. Guardai e dissi, Gesù, che cosa mi ha fatto impazzire? Tutte quelle chiacchiere folli coi ragazzi dell'università mi hanno dato delle visioni? Sto sognando? Così scrollai la testa, capisce, e guardai più attentamente, continuando a dirmi, capisce, che era una messa in scena, era una messa in scena. Però stava facendo qualcosa. Dissi: "Ehi, Carlotta, Carlotta...". Ma lei non rispondeva e i gemiti aumentavano ed era come... in pena... sempre più in pena. Guardando da vicino, vedevo che... che i suoi seni erano premuti e schiacciati da dita... soltanto che io non vedevo le dita, delle dita li stavano premendo, capisce, e i capezzoli erano compressi, vedevo il suo corpo come... uh capisce, che stava saltando, come se qualcuno fosse su di lei, a far su e giù. Oh, Dio mio, dico, Gesù, che cosa diavolo sta succedendo? Poi vidi le sue gambe, che venivano aperte, allargate, una da una parte e una dall'altra e lei cominciò ad urlare, ma contemporaneamente teneva... stringeva... qualcuno... o qualcosa. Le sue braccia erano intorno a qualcosa. Ebbene, capisce, dico, Gesù, Signore Onnipotente, la stanno stuprando? Non riesco a vederlo, ma la stanno montando. Avevo quasi perso la testa. Non sapevo che cosa pensare. Capisce, mi creda, non sapevo che cosa stessi facendo... uh... la prima cosa che mi venne fra le mani... improvvisamente mi ritrovai con quella cosa vicino a lei. La... la... andai avanti con una sedia di legno e la fracassai... dovevo liberarla da quella cosa, dovevo salvarla. Dovete capire che l'amo, almeno... l'amavo. Non intendevo far del male a Carlotta, ma a quella cosa, quella cosa che c'era sopra di lei, che la stava schiacciando, insomma, la stava fottendo, scopando. E lei che gemeva, e io calai la sedia su di loro. La fracassai. (SFOGO DI PIANTO). Giuro davanti a Dio, e Dio mi è testimone, questo è quando è successo. Ho visto qualche cosa. Almeno ho visto qualche cosa che lei stava subendo. Qualcosa sopra di lei. Non lo vedevo coi miei occhi, ma c'era sicuramente qualche cosa, dovete credermi, lì c'era qualche cosa. Credetemi, ho perso la testa. (SFOGO DI PIANTO). Se mai uscirò da questo pasticcio, vi assicuro che me la squaglierò per sempre. Era una ragazza fantastica, Carlotta... Mi piaceva. Per un certo tempo siamo andati molto bene. Ma... le è successo qualche cosa... le è successo qualche cosa. Vi dico che è nei guai... In grossi guai. Qualche cosa si è impadronito di lei. Qualcosa. Non so che cosa sia, ma... Carlotta è nei guai.