di Biancamaria Massaro - pagine 30 - euro 4,00 - Tabula Fati
Nell'antico Bosco di Nemi vive la leggendaria Quercia dai rami d'oro. Un tempo questo sacro albero era una splendida ninfa tramutata in pianta da Diana, la dea della caccia. Tra satiri, streghe malvage, incantesimi e dèi, la vicenda di questa quercia e di Diana, alla continua ricerca di un uomo mortale degno di essere il custode del Bosco e di tutte le creature che vi abitano.
"La quercia dai rami d'oro", libro d'esordio della brava Biancamaria Massaro, è una splendida fiaba tutta italiana che attinge a piene mani dalla mitologia greca e romana. Impossibile non rimanere affascinati dalla magica atmosfera senza tempo del Bosco di Nemi. Da leggere! Voto: 8
Incipit
Quando gli dèi camminavano ancora sulla Terra, trattavano gli esseri umani da
loro pari perchè condividevano lo stesso amore per la natura. Poi gli Umani cominciarono
a segare gli alberi per costruire le loro abitazioni e far posto alle città.
Gli dèi, inorriditi da come il mondo che avevano tanto amato si stesse trasformando,
permisero a poco a poco che gli Umani si dimenticassero della loro esistenza, così da
poterli abbandonare senza rimpianti al loro destino e rinchiudersi per sempre nel loro
Regno, l'Olimpo.
A proteggere i boschi e le sorgenti in cui erano soliti camminare, lasciarono le Ninfe,
bellissime fanciulle dotate di poteri straordinari.
Le Ninfe evitano la compagnia degli Umani perchè per i loro poteri in passato sono state
spesso scambiate per streghe e arse sui roghi della Santa Inquisizione. Se si risale
ancora più indietro nel tempo, si scopre invece che molti uomini si lasciarono incantare
dalla loro bellezza e per convincerle ad amarli offrirono loro immense ricchezze.
Le Ninfe però non sono mai state attratte dall'oro e dai gioielli, perciò hanno sempre
rifiutato l'amore dei nobili e accettato invece quello degli uomini semplici, suscitando -
spesso e senza averne mai l'intenzione - l'invidia dei primi e la rovina dei secondi, come
scoprirete tra breve.