di William H. Hodgson - pagine 149 - Gruppo Editoriale Newton
Sperduta nella campagna irlandese, sul ciglio di un profondo baratro sorge una vecchia casa abitata da un uomo e sua sorella. Da secoli, gli abitanti del vicino paese la considerano stregata, qualcuno narra perfino che sia stato il Diavolo in persona a costruirla. Tutto sembra tranquillo fino al giorno in cui la casa si "risveglia" dal suo sonno secolare e l'incubo inizia!
Dalle stanze più buie e dalle profondità dell'abisso prendono forma orribili creature sanguinarie. "La casa sull'abisso" è un romanzo molto particolare in quanto non è, come potrebbe sembrare, la storia della classica casa stregata. La sinistra villa di Hodgson è un cancello che porta nel futuro o verso altre dimensioni. La trama, senza dubbio suggestiva, spesso finisce col diventare troppo fantasiosa e contorta. Voto: 7
Incipit
Per innumerevoli ore ho riflettuto sulla storia che è presentata nelle pagine
seguenti. E innumerevoli volte, nella mia veste di redattore del manoscritto, ho provato
la tentazione di dargli una forma letteraria; ma non credo che il mio istinto si sbagli,
nel suggerirmi di lasciarlo così com'è scritto, in tutta la sua semplicità.
E il manoscritto... cercate di immaginarvi la scena, allorchè giunse nelle mie mani e io
lo osservai da ogni lato, con curiosità, e ne sfogliai rapidamente, distrattamente, la
pagine. E' un quaderno di non grande dimensione, ma ha molte pagine, anzi tutte, eccetto
le ultime, scritte in una grafia strana ma leggibile, in lettere assai minute. Ancora
adesso, mentre scrivo, mi pare di fiutare l'odore di muffa delle sue pagine, e di avere
sotto le dita la sua carta gualcita dall'umidità.
Ricordo senza difficoltà la mia prima impressione del contenuto del quaderno: che
fosse un racconto di fantasia. Tale mi parve leggendo qualche parole qua e là, senza
eccessiva attenzione.
Ora, pensate invece a quando, comodamente seduto in poltrona, mi sono accinto a passare le
ore della sera in compagnia delle sue pagine. E a come sia cambiato il mio giudizio!
Dapprima il sospetto che potesse trattarsi di fatti realmente accaduti. Da quella che sembrava una narrazione fantastica, era emersa una coerente, convincente successione di idee, che
avevano assorbito la mia attenzione ben più che se si fosse trattato di una cronaca o di una storia, quale delle due fosse la natura di quella narrazione (e confesso
di essere tentato di usare il primo dei due termini). In quella che pareva una storia
senza importanza, trovai il resoconto di grandi eventi, e ciò che pareva assurdo e
paradossale divenne ragionevole.
Lo lessi e, leggendo, allontanai da me i veli dell'impossibile, che accecano la mente, e
spinsi il mio sguardo nell'ignoto.