Sesso, orrore e fantasia

di Giovanni Buzi - pagine 127 - euro 11,00 - Massari Editore

Un elemento tipico che compare spesso nelle storie dell'orrore è senza dubbio il sesso. La letteratura horror e la mitologia offrono parecchi esempi di mostri e demoni attratti dalla sfera sessuale umana. I vampiri seducevano le proprie vittime, le streghe si accoppiavano con il Diavolo e così via. "Sesso, orrore e fantasia" è un'antologia di racconti che ripercorre nuovamente l'antico legame che unisce l'orrore con il sesso. I personaggi e le creature di Giovanni Buzi, brillante autore della raccolta, praticano un sesso malsano, depravato e disturbante dove non c'è spazio per nessun tipo di sentimento, il rapporto sessuale diventa un approccio bestiale finalizzato alla violenza, al sangue e alla morte.

Buzi è un narratore spietato, cinico ma allo stesso tempo raffinato, elegante ed ironico. "Sesso, orrore e fantasia" è un libro particolare, diverso dal solito, anche perchè, nello stesso volume sono presenti le traduzioni in inglese e francese dei testi. Chiudono il libro i provocatori disegni a colori dello stesso Buzi. Voto: 7,5

Incipit (dalla prefazione di Alda Teodorani)
Giovanni Buzi è uno dei rari esempi in Italia di scrittori che sanno fondere in maniera impeccabile sesso e orrore. Non so e non voglio sapere da cosa derivi la sua vena creativa, come abbia fatto a crescere come scrittore, quali siano state le sue letture, l'importante è il risultato.
Il suo linguaggio è tagliente, a mio parere impreziosito dalla musicalità della lingua francese che Giovanni frequenta e ama, essendo residente in Belgio, ance se italianissimo di origine.
Il mistero, la pericolosità del sesso femminile, trovano in Giovanni Buzi un cantore appassionato e al tempo stesso distaccato, quasi in una sorta di narrazione al di fuori e al di là del tempo e dello spazio: sono frasi limpide che si disgiungono dalla materia letteraria, dalla trama, e la rendono per questo ancor più evidente, più "fluorescente", se mi si permette il termine mutuato dal titolo di una recente opera di questo Autore.
Ho sempre un po' di timore, quando uno scrittore mi chiede una prefazione per un suo libro. Non sono lettrice di prefazioni e, se ne trovo all'inizio di un volume, la salto allegramente, infischiandomi di quel che il prefatore (anche se molto illustre, anzi, ancora di più in tal caso!) pensa di quel libro. Non mi interessa, voglio farmi un'idea personale: magari mi perderò sfumature di linguistica, analisi su doppi o tripli sensi, può darsi pure che chi ha scritto la prefazione abbia colto metafore che io non coglierò. Ma non mi interessa. Voglio essere io la protagonista della lettura. Per questo quando qualcuno mi chiede una prefazione io risponderei subito negativamente.
Ma se si tratta di un autore valido, e se la mia prefazione può aiutarlo a pubblicare il suo libro, allora ben venga la prefazione: se voi, leggendo queste righe, deciderete di acquistare il libro, io ne sarò felice. Perchè in Italia abbiamo bisogno di autori validi che sappiano gestire la materia letteraria non solo nel mainstream, letteratura corrotta dal troppo uso e borghesizzata dai salotti in cui riposa, racchiusa in librerie di noce. Abbiamo bisogno di autori validi soprattutto nei generi, anche nell'horror: un horror che Buzi pratica con grande leggerezza e ironia, non per questo meno disturbante. Ma tutti noi abbiamo bisogno di essere un po' più disturbati dalla narrativa (il nostro blasfemo specchio interiore) e un po' meno da televisione e telegiornali (orribili e squallidi specchi esteriori).
Se comprate questo libro, o altri libri di horror e in generale di genere, farete un gran bene alla vostra anima, seppur bestemmiando. Perchè l'horror, se ben fatto, è sicuramente una bestemmia.