di Riccardo Ancillotti - pagine 171 - euro 15,00 - MEF L'Autore Libri Firenze
Un ricercatore scopre che l'amido di euforbia, una particolare pianta officinale, ha lo strabiliante potere di annullare la mente delle persone. Un'organizzazione criminale decide di utilizzare questa scoperta per dare inizio ad un'orribile cospirazione mondiale: manipolare l'intero genere umano!
Tutti coloro che tentano di fermare questo terribile atto criminale finiscono con l'essere eliminati. "Amido d'euforbia" è un discreto fanta-thriller ricco di colpi di scena che spazia dall'Italia al Portogallo. La trama è assai originale e non mancherà di conquistare gli appassionati del genere. Voto: 7/8
Incipit
Ero lì, in piedi sul marciapiede. La pioggia cadeva sottile, il cappuccio
del montgomery mi impediva di vedere di lato e le auto passavano davanti lente e
fumose.
Pensai di non attraversare subito. L'acqua non mi dava fastidio più di tanto, anzi
provavo una sensazione di benessere nel fermarmi un attimo a pensare. La sigaretta, accesa
automaticamente, mi ricordò che era la terza del mattino e il tatto della mano, nella
tasca, mi disse che subito che il conto tornava; ne rimanevano sette nel pacchetto da
dieci.
Il secondo caffè poteva attendere! In fondo era l'ultimo giorno dell'anno. Sull'altro
lato della strada c'era il viavai di persone di persone, presso il negozio di fuochi
d'artificio. Razzi colorati spuntavano dai sacchetti di plastica appesi alle maniche
invernali delal gente che usciva. Senza questo, sarebbe sembrato un giorno invernale
qualsiasi e, chissà, forse lo era.
Avere un ombrello non avrebbe guastato, ma l'ho sempre considerato un impaccio,
appesantimento fisico che mi rende inquieto.
Scrivere notizie di cronaca per il quotidiano locale, nell'ultimo anno era stato
particolarmente monotono: 'Roba da magazziniere' mi ripetevo spesso. 'Prendi la notizia e
la depositi sulla carta.'
Intanto dal negozio di fronte era uscita una testa bionda che conoscevo. Si volta e vedo
che è il giovane tecnico comunale, con un sacchetto stracolmo di razzi. Mi sono sempre
chiesto quante raccomandazioni abbia ricevuto per ottenere quel lavoro che svolge con
grande assenza dello sguardo e dei gesti, con l'infantilismo svogliato dello studente
ripetente. Interesse zero.
'Ma guarda' mi dico 'invece adesso con quanta cura controlla il materiale festaiolo appena
acquistato! E' la prima volta che note nei suoi occhi la lampadina accesa dell'interesse
per qualcosa.'
In fondo, non era diverso da molti altri. Io però l'ho sempre collegato alla corruzione
sociale in cui viviamo. Un piccolo simbolo! Una piccola testolina, piena di quello che non
serve.
Non ho neppure memorizzato il suo nome: lo preferisco anonimo.
Un'occhiata all'orologio e mi dirigo verso la stazione. Il treno con Vera e i ragazzi
dovrebbe essere in arrivo.
L'umidità avvolge tutto. La pioggia non cade più, ma i cartelli stradali gocciolano,
mentre le auto lasciano scie sull'asfalto, subito cancellate dal bagnato. E' proprio un
mattino grigio.