Marziani, andate a casa!

di Fredric Brown - pagine 221 - Urania Mondadori

Cosa accadrebbe se improvvisamente il pianeta Terra subisse la più assurda e grottesca invasione marziana mai vista prima? Miliardi di ometti verdi, alti meno di un metro, compaiono in ogni angolo del mondo, nei bar, negli alberghi, nelle camere da letto, nelle strade... ovunque. Ma nessun si immaginava che i marziani fossero così chiacchieroni, antipatici e arroganti come questi. La privacy delle persone non esiste più e tutto piomba nel caos più assoluto.

Forse Luke Devereaux, scrittore di fantascienza, conosce il segreto per liberarsi per sempre dei fastidiosi marziani... "Marziani, andate a casa!", scritto da Fredric Brown, è forse uno dei romanzi di fantascienza più originali che siano mai stati scritti. Brown, già esperto di situazioni paradossali e provocatorie, qui dà il meglio di sè dando vita ad una storia talmente esilarante, coinvolgente e "realistica" che sarà difficile staccarsi dal libro prima di averlo finito. Splendido! Voto: 9,5

Incipit
Se i popoli della Terra non erano preparati alla venuta dei marziani, era tutta colpa loro. Gli eventi del secolo precedente, in generale, e dei precedenti decenni, in particolare, avrebbero dovuto farlo.
Si potrebbe dire che la preparazione, intesa in senso molto lato, durava da un periodo assai più lungo, perchè fin da quando avevano scoperto che la Terra non era al centro dell'universo ma soltanto uno dei vari pianeti orbitanti intorno allo stesso sole, gli uomini si erano chiesti se gli altri pianeti non potevano essere abitati proprio come il loro. Tuttavia queste speculazioni, in mancanza di prove pro o contro, rimanevano su un piano puramente filosofico, come quelle relative al numero di angeli che potevano danzare sulla punta di uno spillo o al fatto che Adamo avesse o no l'ombelico.
Quindi, diciamo che la vera preparazione ebbe inizio con Schiapparelli e Lowell; soprattutto Lowell.
Schiapparelli era l'astronomo italiano che aveva scoperto i "canali" di Marte; ma non sostenne mai che fossero costruzioni artificiali.
Fu l'astronomo americano Lowell a cambiare tutto. Fu Lowell che, dopo aver studiato e disegnato i canali, scatenò dapprima l'immaginazione propria, e poi quella del grande pubblico, sostenendo che erano indubbiamente artificiali. Prova definitiva che Marte era abitato.
Certo, pochi altri astronomi si dichiararono d'accordo con Lowell; alcuni negarono l'esistenza stessa di quei segni o sostennero che erano soltanto illusioni ottiche, altri li spiegarono come formazioni naturali.
Ma in generale il grande pubblico, che di solito tende ad accentuare il positivo, eliminò gli aspetti negativi e si schierò dalla parte di Lowell. Intestardito, pretese e ottenne milioni di parole di ipotesi, di divulgazione scientifica e di stile rotocalco-della-domenica, sull'argomento marziani.