Il fattore invisibile

di Connie Willis - pagine 224 - euro 3,05 - Urania Mondadori

Quali sono gli elementi che danno vita ad una moda? Con che criterio l'universo umano viene influenzato da manie molto spesso grottesche e assurde? La ricercatrice Sandra Foster e Bennett O'Reilly, studioso della teoria del caos, tentano con ogni mezzo di rispondere a queste domande e poter così prevedere le mode future, anche se nulla è facile come sembra.

"Il fattore invisibile", creato dalla scrittrice Connie Willis, è senza dubbio un romanzo originale, divertente e brillante al punto giusto. Sin dalle prime pagine è quasi impossibile non farsi coinvolgere dallo stile arguto e piacevole dell'autrice. Da leggere! Voto: 8,5

Incipit
Hula-hoop (marzo 1958-giugno 1959)
Prototipo di tutte le mode commerciali, il cui fenomenale successo non si è mai più ripetuto. Nato come cerchio di legno per esercizi ginnici nelle palestre australiane, l'hula-hoop fu riprogettato in plastica di colori sgargianti dalla Wham-O e venduto per $ 1.98 ad aulti e ragazzini. Monache, Red Skelton, geishe, Jane Russell e la regina di Giordania facevano girare l'hula-hoop muovendo i fianchi; persone meno note si lussarono le anche, si slogarono il collo e si procurarono l'ernia del disco. Russia e Cina lo misero al bando come esempio di cultura capitalista, una squadra di esploratori belgi ne portò venti al polo Sud (per darli ai pinguini?) e in tutto il mondo se ne vendettero più di cinquanta milioni di esemplari. Passò di moda con la stessa rapidità con cui si era diffuso.
E' quasi impossibile individuare con esattezza l'inizio di una moda. Quando una tendenza comincia a sembrare una moda, ormai non ha più origini chiare e il tentativo di rintracciarle nel passato risulta di gran lunga più difficile che non, poniamo, trovare le sorgenti del Nilo.
In primo luogo una moda ha probabilmente più sorgenti, e in secondo luogo riguarda il comportamento umano. Speke e Burton dovettero vedersela con coccodrilli, rapide, mosche tse-tse e nient'altro.
In terzo luogo, sappiamo qualcosa di come si comportano i fiumi... per esempio, scorrono a valle. Le mode sembrano sgorgare dal nulla già bell'e fatte e senza una buona ragione. Per esempio, il salto da un ponte, appesi ad un cavo elastico. E le lampade psichedeliche.
Le scoperte scientifiche avvengono in maniera analoga. Alla gente piace pensare che la scienza sia razionale e ragionevole, che proceda passo passo dall'ipotesi all'esperimento e alla conclusione. Il dottor Chin, che l'anno scorso ottenne il Niebnitz Grant, ha scritto: "Il metodo della scoperta scientifica è la logica estensione dell'osservare mediante sperimentazione".
Niente potrebbe essere più lontano dal vero. Il metodo è esattamente uguale a ogni altro tentativo umano: disordinato, fortuito, mal diretto, fortemente influenzato dalla fortuna. Guardate Alexander Fleming: quando una sporta portata dal vento entrò dalla finestra del suo laboratorio e contaminò una coltura, lui scoprì la penicillina.