Dal buio

di Francis Devil - pagine 105 - euro 8,00 - Prospettiva Editore

Dal buio" è una breve antologia che illustra gli aspetti più grotteschi e surreali della tranquilla vita quotidiana di provincia. Francis Devil, autore di questi 26 racconti, ha collocato assurdi personaggi in situazioni ancora più assurde, ai limiti della follia umana; il risultato di quello che si ottiene è senza dubbio strabiliante. Tra apatia, noia, riflessioni, strani incontri e dialoghi teatrali Devil dimostra, in modo decisamente geniale e brillante, quanto sappia essere cinico e spietato.

"Dal buio" è un'opera particolare e grottesca che è difficile etichettare in un preciso genere letterario, possiamo considerarla come una commedia nera che in alcuni passi ricorda molto lo stile di Kafka e di Gogol. Sicuramente da leggere. Voto: 8

Incipit (dal racconto "Al telefono")
"Pronto?... Francis?"
riconosco la voce sottile
"Ciao Alessia"
"Ciao, ti volevo..." e si interrompe
cerco di rompere il ghiaccio con una banalità:
"Hai ricevuto il mo sms: CIAO DAL LUNATICO"
il fatto non sembra interessarle molto, sta cercando di dirmi altro, cose più importanti.
"Sì, ma il facco è che..." e di nuovo puntini a spezzarle la voce
"Dimmi Alessia, dimmi" sapendo che se non parliamo, e non chiariamo sul momento non lo faremo mai più. Almeno questo il mio pensiero romantico-disperato-cogli l'attimo.
So già che in qualche modo si aggancerà al mio modo di esprimermi infantile, contorto, irresponsabile, lunatico. Il tutto perchè mi frega poco della realtà, ma già che ci sono cerco di viverla, con risultati che mi lasciano pieno di insoddisfazioni e mete al di là dell'allungo del braccio.
Alessia, senza tradire la minima emozione:
"... E' che ho notato un tuo riavvicinamento, e non vorrei che ci soffrissi se continuiamo a frequentarci"
Non mi aspettavo tanta schiettezza, almeno non da lei.
"Beh, ha fatto bene a chiarire le cose... io ti ho spedito apposta quel messaggio, quello sul fatto che sono lunatico, tanto per farti capire il significato delle mie sparizioni, riapparizioni improvvise" e le passo la parole, pensando che tutto ciò nasce dal fatto che dovrei comportarmi da persona normale e matura.
Lei tace per qualche istante. Credo proprio che la mia versione sia passata per autentica, persino io ho avuto l'impressione di aver detto la verità, ed in realtà è così, ma si trattta pur sempre della verità del momento.
Il fatto è che lo sono, ma a volte ci gioco anche a fare l'insoddisfatto cronico, tanto per lamentarmi tra me e me; e poi chi è soddisfatto tende a sedersi. Se hai qualcosa che rode continui a cercare.
Alessia tace ancora, poi, non so se risollevata, o dispiaciuta per via del suo egocentrismo:
"Scusa... è che..."
"Scusa? Hai fatto benissimo. Io ti ho dato la mia versione dei fatti con quel messaggino, ma come al solito solo io ho capito".