Attack of the beast creatures

Regia: Michael Stanley
Anno: 1985
Nazione: USA

TRAMA

Un naufragio porta un gruppo di sopravvissuti alla deriva su di un'isola, all'apparenza disabitata e con qualche inspiegabile mistero. Il gruppetto scoprirà presto che non sono gli unici esseri viventi nell'isola... gli autoctoni sono molti e molto, molto affamati.

RECENSIONE

Le cose che possono venire fuori con una telecamera da spalla e attori arruolati per strada sono inimmaginabili. Lo stesso può dirsi per questo infimo Attack of the Beast Creature. Pupazzosi fino all'inverosimile, si muovono rapidi come un centometrista con le emorroidi e da grandi infamoni attaccano alle spalle con straordinari salti acrobatici, o gettandosi dagli alberi con totale sprezzo del pericolo. Della serie brutti forte, cattivi e dannatamente bastardi.
Questi autoctoni sono la brutta copia del ben più inquetante e sensato guerriero Zuni di "Trilogia del terrore" questi pigmei dall'aspetto plastilinicoso hanno enormi occhi sferici luminosi e mordono, mordono e ancora mordono. Non sanno fare altro che questo. Recitazioni alquanto mediocri purtroppo, riprese confuse e dialoghi espressi con enfaticità da recita scolastica. E poi, repentini e immotivati cambiamenti di inquadrature, in una durante un piano sequenza si nota persino la mano del cameramen che sposta delle foglie che ostruivano l'obiettivo... pellicola grezza e rovinata, si spera per il cattivo stato della videocassetta da cui è stato visionato e non per effettiva ripresa.
Musica? Non ricordo, e se c'era, non era da ricordare.
Tanto per affossare di più il film, è dannatamente irritante il verso di queste "creature bestie", come irritante è il titolo del film: che diavolo significa creature bestie o bestie creature? Non basta mettere davanti ad un nome qualsiasi creatura per ottenere l'effetto di spaventare il pubblico, tutt'altro.
E' come se io chiamassi il mio cane ""bastard creature". Che lo sia di fatto o per razza non interessa a nessuno, ma il nome stesso non fa certo paura e neanche presagire che il mio fedele quattrozampe di punto in bianco decida di sbranarmi e prendere possesso della casa. Un film mal girato e mal sceneggiato che di sensato e coerente ha soltanto il mal di mare che fa venire. Uno spreco di tempo anche per coloro che amano gli aborti filmici. Sconsigliato, non fa neanche ridere.
Voto: 2
(John Smith)