Super 8

Regia: J.J. Abrams
Cast: Joel Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler, Riley Griffiths, Gabriel Basso, Ryan Lee, Zach Mills, Jessica Tuck, Joel McKinnon Miller, Ron Eldard, Amanda Michalka, Britt Flatmo, Glynn Turman, Noah Emmerich, Richard T. Jones, David Gallagher, Brett Rice, Michael Giacchino, Bruce Greenwood, Beau Knapp
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Fotografia: Larry Fong
Musiche: Michael Giacchino
Produzione: USA
Anno: 2011
Durata: 112 minuti

TRAMA

1979. In una cittadina di provincia americana, il giovane Joe, orfano di madre in seguito ad un incidente sul lavoro, insieme ai suoi amichetti sta ultimando le riprese di un film amatoriale sugli zombi. Mentre stanno effettuando le riprese vicino ad una stazione, assistono ad un devastante incidente ferroviario dal quale ne escono illesi, ma capiscono che qualcosa di spaventoso sta per succedere. Il giorno seguente i militari fanno la loro comparsa ed iniziano a raccogliere strani oggetti a forma di cubo caduti dal treno deragliato, mentre fatti inspiegabili iniziano ad accadere in città, come i problemi all'energia elettrica e la scomparsa di tutti i cani.

RECENSIONE

Grandi avventure, adolescenza, primi amori e elementi soprannaturali sono gli ingredienti che i trentenni del giorno d'oggi (compreso il sottoscritto) ricordano con nostalgia nel cinema degli anni ottanta. Chi non è cresciuto sognando di andare alla ricerca del tesoro di Willy l'Orbo nelle grotte di GoonDocks? Chi non ricorda Elliott volare verso la luna con la sua bicicletta? E quale bambino non si è commosso con Gordie e la ricerca del ragazzo morto sulla ferrovia? J.J. Abrams, il creatore del capolavoro televisivo Lost, con la supervisione (e i dollari) del capo supremo del cinema Steven Spielberg, attinge dai capolavori per l'adolescenza (e non) degli anni ottanta e li unisce in un nuovo, ammaliante film per la generazione di sognatori del nuovo millennio.
C'è più horror e meno poesia di una volta, ma il genere è quello a cui ci ha abituato Spielberg trent'anni fa, a partire dagli elementi della storia: ragazzini coraggiosi, militari ottusi, un mistero da risolvere.
La sceneggiatura quindi non aggiunge nulla di nuovo, non ci sorprende per originalità e non ci fa gridare al capolavoro, soprattutto nella seconda parte che punta più sull'azione che sull'effetto nostalgia meglio descritto nel primo tempo. Però questa volta non si tratta di un remake, non si tratta di un adattamento di un libro bensì di un blockbuster con materiale originale, merce rara nella Hollywood di oggi.
La confezione è superlativa: la fotografia ad esempio che, come il resto, richiama i capolavori di papà Steven (Incontri ravvicinati del terzo tipo, E.T.), con effetti luminosi coloratissimi e luce sempre presente anche nelle scene più buie. Per rendere il tutto ancora più anni '80, il regista aveva pensato di creare il mostro con modellini animatronici e trucco come ulteriore richiamo ai film sopracitati, ma c'era la possibilità che la gente prendesse il film come una parodia invece di una storia seria. Ha deciso quindi di optare sugli effetti digitali, ottimi e giustamente dosati.
Abrams inoltre è abilissimo nel tenere alta la tensione, sia nelle spettacolari sequenze d'azione, sia nel tessere il mistero attorno alla creatura che viene svelata nella sua totalità solo dopo molte fugaci apparizioni. Pare che anche sul set, nessuno sapesse quale fosse la forma del mostro e che i bozzetti fossero tenuti in cassaforte. Ma si sa che al buon J.J. piace tenere le persone sulle spine e chi ha seguito Lost sa di cosa parlo.
Dunque un buon racconto di formazione adolescenziale nel quale la tragedia sullo sfondo e un mistero da risolvere, sono i punti di svolta per il passaggio all'età adulta. Da quel momento in poi, tutto sarà diverso e il divertentissimo filmino sugli zombi, vera perla del film, non sarà più la ragione di vita per quel gruppetto di ragazzini.
Forse solo i ragazzi di oggi, fra vent'anni, potranno dare un giudizio sincero su questo film, un giudizio dato con il cuore.
Lo rivedranno come la nostra generazione riguarda sempre volentieri I Goonies o Stand By Me? Proveranno nostalgia ripensando ai sogni di bambino che ormai è diventato adulto?
Probabilmente no, i tempi sono cambiati. Gli adolescenti sono cambiati. Il mondo è cambiato.
Speriamo solo non sia cambiata la voglia di sognare.
Voto: 7,5
(Andrea Costantini)