Skyline

Regia: Colin e Greg Strause
Cast: Eric Balfour, Scottie Thompson, David Zayas, Donald Faison, Brittany Daniel
Paese: U.S.A.
Anno: 2010
Durata: 95 minuti

TRAMA

Preceduti da una pioggia di sfere blu incandescenti, nella città di Los Angeles, come si suppone nel resto del mondo, giunge una flotta di astronavi aliene.
Jarrod (Eric Balfour), arrivato in città assieme alla moglie Elaine (Scottie Thompson) per motivi di lavoro, si ritrova a dover affrontare l’invasione extraterrestre, cercando di salvare la sua vita e quella della compagna.
Nascosti nell’attico di Terry (Donald Faison), ricco amico d’infanzia di Jarrod, tenteranno una prima, improbabile fuga, nella quale perderanno la vita lo stesso Terry e Denise, la sua amante.
Stretti tra gli invasori e l’esercito, intervenuto per contrastare il nemico, Jarrod e Elaine tenteranno alla fine di raggiungere il porto, alla ricerca di una possibile via di fuga marittima. Tutto sarà vano perché, scampati all’attacco diretto di alcuni alieni e ai rottami di un aereo da caccia abbattuto, i due saranno catturati e portati a bordo di una nave spaziale, dove sarà finalmente svelata la ragione della catastrofica invasione.

RECENSIONE

Skyline: un film sugli alieni che dice poco di nuovo e che porta nuovamente sul grande schermo terribili invasori che vogliono “fare la pelle” agli esseri umani. Il tutto con un po’ di luce blu.
L’unico elemento degno di nota è il motivo per cui gli alieni si sobbarcano il sicuro stress di un viaggio cosmico fino al nostro pianeta, ma che non scriverò per non rovinare la sorpresa a chi non ha ancora visto il film.
A parte questo, un oceano di desolazione: gli attori lasciano a desiderare e contribuiscono, con una recitazione dozzinale e insipida, a privare i personaggi di qualunque spessore.
Gli effetti speciali tipici di un ogni film di fantascienza (Independence Day da questo punto di vista, come del resto in molti altri, batte decisamente Skyline!)
Gli alieni?
Bè, un mix di calamari volanti in stile Matrix e scimmie gigantesche, più simili ad ancestrali dinosauri che a dei primati, tanto da assomigliare a grotteschi incroci tra macchine e animali, piuttosto che esseri fuori dalla comune conoscenza. Alieni dei quali però voglio sottolineare la forza e l’operosità: nonostante il bombardamento atomico, l’astronave distrutta si rigenera, tornando nuova e splendente e cattivissima come nei minuti iniziali del film. Vedendo la scena, mi sono perfino chiesto se questa non fosse una velata presa di posizione pacifista, come critica all’uso dell’energia atomica per scopi militari. Sennò quale altra ragione potrebbe esserci per giustificare l’ennesimo flop di un attacco nucleare sferrato contro gli invasori?
Come già detto poco sopra, fatta eccezione per il motivo dell’invasione, Skyline è un polpettone riscaldato di tutto quello che il mondo del cinema ha mostrato su assalti alieni e affini, con l’ovvio risultato di un prodotto prevedibile e che regala tante emozioni quante può regalarne la lettura incrociata di un manuale d’istruzioni del tostapane e la compilazione di un modello per la dichiarazione dei redditi.
Un ultimo appunto: possibile che tutte le volte che una flotta extraterrestre arriva nel nostro pianeta, mai nessuno riesce a impedire l’atterraggio?
In un film ambientato nel X secolo sarebbe più che plausibile un atterraggio indisturbato dei colonizzatori.
Ma perché nel XXI secolo, con satelliti, radar, telescopi, osservatori astronomici, nessuno si accorge dell’imminente invasione? È davvero plausibile che ogni volta noi esseri umani ci facciamo cogliere con la famigerate “braghe calate”?
Possibile che la nostra tecnologia sia davvero così primitiva rispetto a quella di esseri provenienti da un altro mondo?
Un interrogativo inquietante che merita un’attenta riflessione.
Voto: 5 per il bel colore blu di astronavi e alieni!
(Stefano Milighetti)