Final destination 2

Regia: David R. Ellis
Cast: Ali Larter, A.J. Cook, Michael Landes, Justina Machado, T.C. Carson, Jonathan Cherry, Keegan Connor Tracy, Tony Todd
Sceneggiatura: J. Mackye Gruber, Eric Bress
Nazione: USA
Anno: 2003
Durata: 90 minuti

TRAMA

Mentre si trova in viaggio con i suoi amici, la giovane Kimberly ha una visione di un terribile incidente autostradale che toglierà la vita a lei e a moltissime altre persone. La strage avviene, ma fortunatamente riesce a impedire ai veicoli dietro di lei di proseguire, salvando la vita a tutte le potenziali vittime. Tuttavia, poco dopo, i superstiti cominciano a morire uno ad uno in circostanze apparentemente casuali, quando in realtà è proprio la morte che sta ricomponendo i pezzi del suo puzzle eliminando una ad una le vittime dalla sua lista.

RECENSIONE

David R. Ellis dirige il secondo capitolo della fortunata teen-horror saga iniziata nel 2000 da James Wong, proseguita da quest’ultimo nel 2006 e ultimata (?) nuovamente da Ellis proprio quest’anno con il quarto capitolo in 3D.
Nessuna pretesa di farsi prendere sul serio, nessuna intenzione di fare il verso o quantomeno citare i maestri del passato, “Final Destination 2” è un puro divertissement mirato ad intrattenere il pubblico più giovane e a deliziare gli amanti dello splatter e del gore più spudorato con sequenze a loro modo pirotecniche che farebbero sicuramente invidia ai vari “Scream”, “Saw”, “Hostel” e a tutte le altre saghe horror maggiormente considerate.
La sceneggiatura non è null’altro che un pretesto per mostrare le più truculente efferatezze, e non ha importanza se i dialoghi soffrono spesso di una comicità (chissà quanto?...) involontaria, perché il ritmo è brillante, sciolto e godibile, e potremmo pure soffermarci su una regia e una fotografia troppo televisive per un film di questo genere, ma seppur non eccezionali, questi due aspetti non disgustano e probabilmente si adattano addirittura meglio a ciò che si vuole veramente mostrare.
Un film più che dignitoso, dunque questo di Ellis, che scorre via senza che neanche ci si accorga e che, soprattutto, ci fa riscoprire la vera natura dello splatter su celluloide senza essere eccessivamente grossolano.
E poi, insomma, ci sono Tony “Candyman” Todd e Ali Larter... Chi ha orecchie, o meglio, occhi per intendere, intenda...
Voto: 6,5
(Francesco Manca)