Regia: Brian De Palma
Cast: Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Aaron Eckhart, Hilary Swank, Mia
Kirshner, Rose McGowan
Soggetto: James Ellroy
Sceneggiatura: Josh Friedman
Paese: Germania, USA
Anno: 2006
Durata: 121 minuti
Bucky Bleichert e Lee Blanchard, diventati entrambi poliziotti dopo una carriera da pugile, si contendono la stessa donna e nel frattempo indagano sullefferato omicidio di Elizabeth Short, unaspirante attrice soprannominata Dalia Nera, il cui corpo viene ritrovato in un campo, orrendamente mutilato. Lee rimane ossessionato da questultima e Bucky lo seguirà, intappolato in una tortuosa spirale di vendette e ricatti.
Avventurarsi nel mondo cupo di James Ellroy è sempre un rischio, sia per il lettore ma
soprattutto per uno sceneggiatore ed un regista. Diciamo pure che Brian De Palma ha
tentato limpossibile, con una trasposizione cinematografica impeccabile, per quanto
concerne lambientazione (Dante Ferretti insegna) la fotografia e i costumi, ma
decisamente stucchevole nelle interpretazioni (specie Johansson e Swank, anche se a
malincuore) e nello sviluppo della vicenda. Una vicenda talmente tortuosa da farti venire
il mal di testa, tanto è vero che moltissime sfumature e particolari importanti del
romanzo sono stati decurtati, specie per ciò che riguarda i retroscena della famiglia
Linscott.
Il risultato è quello di tralasciare parte della figura centrale della vicenda, ovvero la
ventiduenne Elisabeth Short (ritrovata massacrata e mutilata il 15 gennaio 1947 a Leimert
Park, un quartiere meridionale di Los Angeles) consegnando al pubblico una pellicola poco
genuina, se si pensa ai discorsi ossessionati che Ellroy fa nel romanzo omonimo, avendo
come suo alter ego Lee Blanchard, ma anche nel successivo I miei luoghi
oscuri.
Ellroy, infatti, perse la madre lanno successivo ai fatti della Dalia
nera: un omicidio mai risolto che lo tormenta dallinfanzia. In realtà,
neppure lomicidio della Short fu risolto.
Alcune scene non possono non ricordare Gli intoccabili; la firma di De Palma
su alcuni unici movimenti di macchina, ideali per un noir, bastano a farti dimenticare il
resto, è vero, anche se è dobbligo ammettere che in quanto a sviluppo e
sceneggiatura, Curtis Hanson in L. A. Confidential (altra pellicola tratta
dallomonimo romanzo di Ellroy) ha superato di gran lunga Josh Friedman.
Voto: 7/8
(Sara Palladino)