Regia: Adam Green
Cast: Joel Moore, Tamara Feldman, Deon Richmond, Mercedes McNab, Kane
Hodder, Parry Shen, Joleigh Fioreavanti, Joel Murray, Richard Riehle, Patrika Darbo,
Robert Englund, Joshua Leonard, Tony Todd, John Carl Buechler, Rileah Vanderbilt
Nazione: Usa
Anno: 2006
Durata: 85 minuti
Il solito gruppo di turisti male assortiti che si avventura incautamente nella palude infestata, durante il carnevale a New Orleans, e che finisce dritto in faccia al mostro di cui sempre sono pieni filmacci del genere.
Il Mardi Gras a New Orleans è senzaltro unambientazione suggestiva,
specialmente per un horror.
Le strade piene di gente in costume e le case dallaria decadente suggeriscono
segreti che meglio sarebbe non svelare, e in mano ad un buon regista tutto questo può
evocare meglio di qualsiasi altra cosa i probabili fantasmi del passato e i possibili
pericoli nel presente.
Ma non è questo il caso, qua la cornice viene sprecata senza pietà e resa un
inconsistente contorno di smembramenti che farebbero la felicità di bambini piccoli, ma
così piccoli che non arrivano ancora a salire su una sedia per mettere le mani su una
qualsiasi consolle di videogames, dove gli smembramenti in questione sarebbero di sicuro
più coinvolgenti. Solo chi non ha mai giocato a fare a pezzi qualcosa o qualcuno, dipende
dai giochi, potrebbe soffermarsi più di tanto sui punti caldi di questo indefinibile
oggetto, erronemente scambiato per un film. La trama neanche a parlarne, persino un
videogame appunto, potrebbe risultare più originale, mentre qua siamo costretti ad
assistere al trito ripetersi di situazioni viste fino alla nausea e senza neanche il
conforto di buoni effetti speciali. Recitazione? Qualcuno ha detto recitazione? Ma
vogliamo scherzare? Lo stereotipo regna sovrano e la piattezza espressiva farebbe
linvidia di una velina, con tanto di svelamento degli altarini nel bel mezzo della
palude abitata da non si sa cosa che uccide qua e là, che neanche allisola dei
famosi.
Personalmente non ho niente contro un buon slasher, da ragazzina andavo matta per il
genere e trovavo assai interessante stare a scoprire quali nuovi ed interessantissimi modi
di morire si potessero inventare gli sceneggiatori. E tutto questo accadeva negli anni
settanta, in piena epoca doro degli slasher, quindi avevo a disposizione materiale
di prima mano, cioè tutti i film che poi sono stati rifatti a beneficio delle nuove
generazioni. Ma una cavolata anche solo vagamente somigliante a questo Hatchet non ricordo
di averla mai vista. Certamente me ne ricorderei, non è mica facile sbagliare
praticamente tutto, dalla sceneggiatura, alla regia e giù fino alla recitazione.
Per non parlare del fatto che, essendoci evidentemente e direi anche saggiamente pochi
soldi a disposizione del regista, il mostro, o quel che è, risulta essere una brutta
maschera di gomma che invece della paura, scatena uninvolontario profluvio di
risate. Vogliamo poi parlare del fatto che non esiste ombra di tensione? Che tutto accade
nelle prime scene e si ripete uguale per il restante tempo, per poi finire come al solito?
Ma proprio come sempre finiscono film così, senza neanche unidea originale in tutto
il plot, che salvi dalloblio questo inutile spreco di tempo.
Voto: 3
(Anna Maria Pelella)