Titolo originale: Du
        saram-yida
        Regia: Oh Gi-Hwan
        Cast: Yun Jin-Seo, Park Gi-Woong, Lee Ki-Woo, Kim So-Eun, Lee Kan-Hee,
        Jeong You-Mi, Ahn Nae-Sang, Oh Yeon-Seo, Jo Seon-Ju, Geon Guk-Hwan, Kim Min-Kyung, Jeong
        Wook, Lee Kyung-Young, Seo Yu-Jeong, Yeon Je-Wook
        Nazione: Corea del Sud
        Anno: 2007
      Durata: 80 minuti
Ga-yun e Ga-in sono due sorelle che vivono insieme ai genitori. Durante la cerimonia di matrimonio della loro giovane zia Jee-sun, la sposa viene spinta giù dalla balconata della sala. In seguito sua sorella Jung-sun, che avrebbe dovuto passare la notte con lei in ospedale, la uccide senza apparente motivo. Dopo poco Ga-in si rende conto di essere oggetto lei stessa di un impressionante numero di aggressioni inspiegabili, i suoi genitori avevano già in passato fatto riferimento ad una maledizione familiare, ma lei scopre che...
 Il tema delle maledizioni familiari è uno dei più diffusi nella cinematografia coreana,
  ed anche questo nuovo film del regista della divertente commedia The art of seduction sembra orientato in questa direzione. Almeno durante tutto il primo tempo la storia
  scivola via senza troppi ostacoli verso quella che pare una soluzione di natura
  paranormale, con moltissimi spunti splatter più che appropriati. Ma da un certo punto in
  poi, verso la metà del secondo tempo viene il sospetto che la trama riservi una qualche
  sorpresa, ed infatti da quel momento fino alla fine del film di sorprese ce ne saranno
  più di una.
  Intanto la maledizione viene motivata con linfluenza sugli eventi di un semplice
  desiderio che, stranamente si avvera in casi del tutto particolari. Ma poi
  limpensabile che veniva solo sussurrato durante la prima parte, qui viene lentamente
  svelato e alla fine ci troviamo di fronte ad un susseguirsi di eventi che culminano in un
  finale forse vagamente intuibile solo ai veterani del capovolgimento di trama, avvezzi
  agli sconvolgimenti che un buon horror può riservare.
  Il tutto risulta molto ben congegnato, la storia seppure dapprima incredibile e poi a mano
  a mano più chiara, sembra volutamente virare verso una soluzione già vista altrove, per
  poi sterzare bruscamente negli ultimi minuti, lasciando lo spettatore a chiedersi se per
  caso si sia perso un qualche passaggio importante. In realtà lintuizione che può
  spiegare lintreccio è solo in apparenza visibile, ma nessuno darà peso più di
  tanto ai suggerimenti piccolissimi presenti già nei primi fotogrammi.
  La regia accurata e a tratti volutamente caotica crea una situazione di instabilità
  percettiva che, complice una buona fotografia, lascia trapelare più che vedere
  chiaramente lorrore il quale erompe solo nelle scene più splatter le quali, come
  uniche note di colore, fanno da contraltare alloscurità che permea gran parte
  dellazione.
  La protagonista appare leggermente disorientata, ma più che a causa della situazione che
  si trova a recitare, sembra spaesata come scelta di recitazione alternativa allo sgranare
  docchi in gran voga nellultimo horror coreano, con risultati se non altro più
  convincenti, e sicuramente meno involontariamente comici di certo ultimo cinema di genere.
  Tutto sommato siamo di fronte ad un buon esempio di film horror che, anche senza dire
  molto di nuovo, riesce bene nel mescolare le carte in tavola, creando quella tensione e il
  giusto grado di coinvolgimento che solo può garantire nello spettatore il desiderio di
  scoprire come andrà a finire.
  Voto: 6
  (Anna Maria Pelella)