Titolo originale: Dead
ringers
Regia: David Cronenberg
Cast: Damir Andrei, Geneviève Bujold, Lynne Cormack, Shirley Douglas,
Barbara Gordon, Heidi von Palleske, Jeremy Irons, Stephen Lack, Miriam Newhouse, Nick
Nichols
Soggetto e sceneggiatura: ispirato al libro "Twins" di Bari
Wood e Jack Geasland
Nazionalità: Canada
Anno: 1988
Durata: 115 min
Elliot e Beverly Mantle sono gemelli. Il loro lavoro di ginecologi li mette in contatto con le ossessioni del corpo che entrambi coltivano sin da piccoli. Ma il desiderio di esplorazione del femminile diverrà pericoloso nel momento in cui nelle loro vite entrerà Claire Niveau, unattrice di successo di cui Beverly si innamorerà, con conseguenze assai particolari per i tre.
Cronenberg doveva essere assai stufo di tutte le chiacchiere sulla poetica della nuova
carne, parole che si sono appiccicate ai suoi lavori sin dallinizio e che per la
verità rappresentano solo in parte le tematiche ben più profonde di cui la sua opera è
portatrice. E deve essere per questo che ha prodotto un lavoro talmente profondo da
offrire altre possibilità di interpretazione. Ma se per alcuni il punto è la misoginia
dei personaggi e per altri il film è incentrato sul doppio, è comunque difficile non
notare il reale sottotesto presente in tutto il racconto, che rappresenta il punto di
incontro della paura di vivere con il desiderio di essere nel tempo, nel senso che i due
fratelli coltivano sia lillusione di potere data dal desiderio di controllo che
esercitano sulle donne, che il culto della staticità allinterno di
unillusione di autosufficienza che verrà negata con forza nel finale dove la morte
è il tentativo ultimo di mantenere un illusorio status quo.
Elliot e Beverly Mantle rappresentano unillusione, quella maschile di
autosufficienza, che spesso si traduce in fantasie di onnipotenza con relative condotte
socialmente pericolose. Dapprima il desiderio è quello di esplorare il corpo della madre
con la ginecologia, poi quello di distruggerlo, attraverso luso di strumenti
ginecologici per donne mutanti. Infine, nel disperato tentativo di riprodurre
lincesto uroborico i due sostituiranno la madre con la droga, elemento letale per
eccellenza, e in un ultimo tentativo di superare la dualità il più debole dei due
ucciderà laltro. La condizione di incesto uroborico è il desiderio di restare in
una fase di indifferenziato psichico, fase che si produce nella primissima infanzia nel
legame indissolubile tra madre e bambino. Lindifferenziato psichico è un concetto
filosofico piuttosto che religioso, deve in parte al mondo delle idee platoniche, è il
luogo delle origini da cui tutti proveniamo ed a cui si finisce per ritornare attraverso
la via naturale, vivendo fino alla morte, o come nel caso dei gemelli Mantle negando la
vita per evitare fantasmaticamente la morte.
Fintanto che si parla di bambini siamo nella norma, il fatto però che i due protagonisti
di questa storia siano adulti e come tali aspirino ad una condizione di staticità rende
mortifero il tutto. Dopotutto la coesistenza degli opposti è un punto di arrivo, ma qua
siamo piuttosto dalle parti di quello di partenza: la simbiosi con la madre, che è
oggetto di nostalgia per tutta la durata del film. Inoltre il ruolo di Claire è solo in
superficie vivificante, dal momento che come madre ella è impossibile, essendo affetta da
una strana malformazione (ha un utero triforcuto) che la rende sterile. Non sarà la madre
quindi la soluzione al problema dei gemelli simbiotici alla costante ricerca di una
condizione di staticità, bensì essa farà da catalizzatore per la tragedia, che si
compirà in un lasso di tempo brevissimo in cui lei non sarà presente. Labbandono
che Beverly vive a livello psicologico lo spingerà ad agire e se dapprima la droga gli
sembrerà un degno sostituto, poi solo la negazione del legame col fratello attraverso la
morte gli darà un senso illusorio di sollievo, che verrà alla fine negato dalla sua
stessa sconfitta. Nella parte più chiarificatrice del film, quella del sogno in cui
Claire strappa a morsi il cordone ombelicale che lega i fratelli, abbiamo una
rappresentazione ideale delle fantasie di chi vive una relazione simbiotica, in una sorta
di messa in scena del dramma dellambivalenza egli spera che sia sempre un altro ad
assumersi la responsabilità di recidere il legame. Cosa ovviamente impossibile dal
momento che la simbiosi dei due protagonisti è la loro unica strategia di sopravvivenza
nella condivisione dellillusione di trascendere la morte.
Cronenberg ci offre un magistrale campionario di deliri visivi e contenuti inconsci e con
la cattiveria dellonestà non ci nasconde nulla, motivo per cui se allinizio
della storia possiamo aver sperato che Beverly riuscisse a separarsi dal fratello per
amare da solo Claire, alla fine sarà con sollievo che lo vedremo compiere il destino di
morte che i gemelli avevano negato e rincorso per tutta la durata del film. I due Mantle,
uno strepitoso Jeremy Irons, sono la parte più infantile di tutti noi, rappresentanti di
quellinfanzia che Freud definì perversa e polimorfa e che pertanto
realizza le fantasie di potere presenti in ognuno di noi. Normalmente il destino di queste
pulsioni è quello di finire relegate nellinconscio e là continuare a vivere nei
sogni e nelle fantasie, o nel caso di persone particolarmente dotate, di rivivere
attraverso una rappresentazione artistica. Cronenberg mette in atto al meglio questa
possibilità, con la maestria di chi conosce bene lanimo umano e non si fa problema
alcuno a raccontarne le parti più torbide e regressive, e il tutto è affidato alla
recitazione di un potentissimo Jeremy Irons la cui performance trascende i generi, per
regalare lemozione di una follia assai affascinante e nel contempo inquietante. Per
trovare uninterpretazione di pari livello nella filmografia di Cronenberg dovremo
aspettare molti anni dopo lottima prova di Ralph Fiennes in Spider, che resta a
tuttoggi la migliore interpretazione della follia dellultimo ventennio.
Voto: 9
(Anna Maria Pelella)