Frailty

Regia: Bill Paxton
Cast: Luke Askew, Powers Boothe, Derk Cheetwood, Missy Crider, Alan Davidson, Levi Kreis, Matthew McConaughey, Matthew O'Leary, Bill Paxton, Jeremy Sumpter
Sceneggiatura: Brent Hanley
Fotografia: Bill Butler
Scenografia: Nelson Coates
Costumi: April Ferry
Musica: Bryan Tyler
Montaggio: Arnold Glassman
Prodotto: USA
Anno: 2001
Durata: 100 minuti

TRAMA

Texas. La polizia cerca di scovare un misterioso e spietato serial killer chiamato “mano di Dio”. Sono tantissime le persone scomparse in quella zona, tutte da ricondursi ad un unico assassino. Una sera l’agente dell’FBI Doyle, che da molti anni si occupa del caso, riceve una visita inaspettata in commissariato. Un giovane uomo che dice di chiamarsi Fenton Meiks confessa di sapere esattamente chi è l’assassino o meglio gli assassini in quanto a compiere quelle atrocità sono stati il padre e il fratello Adam, entrambi ormai morti. Qui inizia il racconto del ragazzo che parla della pazzia del padre che parecchi anni prima, in una notte, rivelò ai figlioletti di avere avuto una visione che gli avrebbe rivelato di essere stato scelto da Dio per sconfiggere i demoni che si nascondono tra loro con sembianze umane. Ogni tanto, sempre tramite visioni, al padre di Fenton e Adam riceveva la lista delle persone-demoni da uccidere e, prima di fare ciò gli bastava semplicemente toccarle per vedere tutti i peccati che avevano commesso. Dopo questo racconto agghiacciante i poliziotto si fa condurre nella vecchia dimora dei Meiks perché secondo Fenton è in quel posto che sono stati seppelliti tutti i cadaveri. Giunti sul posto tornerà a galla una verità terrificante che sconvolgerà il racconto del giovane Fenton.

RECENSIONE

Film a mio avviso godibilissimo e astuto soprattutto per il finale a sorpresa. L’atmosfera è cupa e claustrofobica, nell’aria si respira una tensione incredibile. Gli attori se la cavano piuttosto bene, soprattutto Matthew McConaughey (Fenton) che manifesta perfettamente la freddezza e l’apatia tipica di chi ha perso tutto e ha visto distruggere la propria famiglia. Il tema trattato è complesso e allo stesso tempo affascinante perché riguarda la fragilità della mente umana che, a volte, condizionato da manie e ossessioni compie cose atroci e assolutamente inspiegabili. Un film che a mio avviso merita veramente un grosso elogio per atmosfera e coinvolgimento. Il finale, come già detto prima, a sorpresa ha diviso un po’ il pubblico. Per molti è una cosa piuttosto assurda, per altri (compreso il sottoscritto) è un tocco di classe che lascia stupefatto in positivo lo spettatore. Da vedere se non lo avete ancora fatto.
Voto: 8
(Fabrizio Giansante)