Titolo originale: The day
the Earth stood still
Regia: Robert Wise
Cast: Michael Rennie, Patricia Neal, Hugh Marlowe, Sam Jeffe, Bill Gray
Sceneggiatura: Edmund H.North, ispirato al racconto Addio al
gigante di Harry Bates
Pellicola: bianco e nero
Produzione: Usa
Anno: 1951
Durata: 88 minuti
Atterra a Washington D.C. un gigantesco disco volante, dal quale viene fuori un alieno,
affiancato da Gort, un robot dallaspetto minaccioso, con capacità distruttive oltre
ogni immaginazione. Snobbato nel tentativo di incontrare i leader mondiali per avvertirli
dellimminente fine del pianeta Terra se non si bloccheranno tutti i conflitti,
lalieno Klaatu ne diffonde la notizia. Il suo appello alla pace è raccolto da una
giovane donna, da suo figlio e da un eminente scienziato (individuabile come Einstein). Ma
il resto dellumanità reagisce con diffidenza, paura e violenza.
Col tempo che sta per scadere, Klaatu deve dimostrare i suoi eccezionali poteri in modo
sbalorditivo, impartendo allumanità una lezione che ricorderà per sempre.
Da qui si potrebbe benissimo far partire unintera serie di film thriller di
fantascienza, considerando Ultimatum alla Terra un capostipite assoluto.
A differenza di altri capolavori dellepoca (come, per esempio,
Linvasione degli ultracorpi del regista Don Siegel, 1956) questa
pellicola ci pone di fronte ad una trama comunque più seria; i risvolti pacifisti
dellalieno Klaatu ci presentano unumanità non del tutto pronta ad accettare
un diverso da un altro pianeta.
D'altronde, negli Stati Uniti si era in pieno periodo guerra fredda: la caccia alle
streghe del senatore McCarthy si scagliava contro ogni sospetto filocomunista e la visione
antimilitarista del regista Robert Wise non fu immediatamente accettata.
Il protagonista Klaatu è interpretato eccezionalmente da Michael Rennie (in un primo
tempo si pensò a Spencer Tracy o Claude Rains, successivamente scartati perché troppo
noti al pubblico e quindi non credibili nei panni di un inedito visitatore
extraterrestre).
Cè una scena fondamentale che sintetizza lintero film: quando Klaatu emerge
dallastronave, accompagnato dalla guardia-automa Gort, egli porge alla folla quello
che dovrebbe essere un dono per il presidente. Non capito, viene colpito dagli spari dei
militari dellesercito che, convinti si trattasse di unarma, circondano
lastronave.
Questa dannosa diffidenza caratterizza il genere umano da sempre; unennesima
dimostrazione di quanto sia attuale questo film, soprattutto alla luce di tutti gli
episodi sanguinosi portati dalle guerre, che luomo non riesce (non vuole?)
debellare.
Voto: 8,5
(Sara Palladino)