Final destination 3

Regia: James Wong
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Ryan Merriman, Kris Lemche, Alexz Johnson, Sam Easton, Jesse Moss, Gina Holden, Texas Battle, Chelan Simmons, Crystal Lowe, Amanda Crew, Agam Darshi, Maggie Ma, Ecstasia Sanders
Soggetto e sceneggiatura: Glen Morgan & James Wong
Fotografia: Robert McLachlan
Montaggio: Chris G. Williangham
Scenografia: Mark S. Freeborn
Costumi: Gregory B. Mah
Musiche: Shirley Walker
Nazione: USA.
Anno: 2005
Durata: 115 minuti

TRAMA

Un gruppo di adolescenti si reca ad un luna park per festeggiare il conseguimento del diploma. I ragazzi decidono di salire sulle montagne russe chiamate “Il volo del diavolo”, ma Wendy (la protagonista) ha la visione di un terribile incidente mortale che coinvolgerà lei e i suoi compagni. La ragazza terrorizzata cerca in tutti i modi di scendere dal trenino e di portare in salvo il suo fidanzato ed i suoi amici. Purtroppo, a causa di una rissa scatenata da alcuni ragazzi, Wendy non riesce nel suo intento ed è costretta ad assistere impotente alla sua premonizione che tragicamente si trasforma in realtà.
E’ l’inizio di un doloroso calvario per la ragazza e per tutti quelli che sono scampati all’incidente, perché la Morte non lascia mai le cose a metà e vuole a tutti i costi portare a termine la propria missione.
Wendy ed un suo compagno di scuola si rendono presto conto del piano d’azione della Morte, che continua a mietere le sue vittime seguendo lo schema dei posti del trenino. La ragazza capisce inoltre che le foto scattate durante la sera del disastro contengono importanti indizi sulle future vittime e sulle modalità della loro morte. Comincia così da parte dei ragazzi una lotta disperata nel vano tentativo di arrestare la lunga catena di decessi.

RECENSIONE

Terzo e inconcludente capitolo della “saga” di Final Destination. Il film ripropone la stessa squadra (regista e sceneggiatore) del primo film, ma non porta in campo grossi cambiamenti. La storia alla fine è sempre la stessa: c’è una ragazza che ha una premonizione, un gruppo di ragazzi che si salva da un incidente catastrofico e la Morte che cerca di portare a termine il suo lavoro seguendo sempre un rigoroso schema logico.
Il film in fondo non è da buttare via totalmente: ha un ottima fotografia (suggestive le luci del luna park - cupe e un po’ claustrofobiche quelle che scandiscono tutto il film) e qualche spunto interessante come gli indizi che i ragazzi cercano di interpretare per prevenire la Morte. Ottimi invece gli effetti speciali utilizzati per l’incidente sulle montagne russe, ogni particolare è curato nel minimo dettaglio e tutto funziona con la precisione di un orologio svizzero. C’è un lavoro certosino anche per quanto riguarda le altre uccisioni, la morte a volte arriva in maniera lenta e atroce mentre in altri momenti è improvvisa e spietata (lascia lo spettatore frastornato e confuso).
Di morti violente ce ne è per tutti i gusti e mi sembra intelligente la scelta del regista di non indugiare troppo sui corpi martoriati dei poveri ragazzi, perché lascia allo spettatore ancora l’angoscia e la violenza dell’incidente e non necessita di altre inquadrature aggiuntive (a meno che non si tratti di censura).
Continua ad essere interessante la presenza invisibile, ma onnipresente della morte, che viene rappresentata come una forza oscura e inarrestabile a cui nessuno e niente può opporsi. Il senso di impotenza che si prova di fronte a questo pensiero è veramente terribile.
Mi sembra molto buona la recitazione dell’affascinante Mary Elizabeth Winstead che interpreta il ruolo della protagonista. Riesce a trasmettere il senso di disperazione e d’abbandono che le attanaglia il cuore. Nella norma invece le performances degli altri attori che ricordano molto i personaggi di commedie americane tipo “American Pie”.
Come accennavo prima, la debolezza del film sta tutta nella mancanza di novità rilevanti rispetto alle pellicole precedenti. C’è un disperato tentativo da parte degli sceneggiatori di collegarsi ai fatti degli atri film, ma il risultato secondo me è molto ingenuo e inefficace.
Vengono fatti dei riferimenti all’aereo che nel primo “Final Destination” era esploso al momento del decollo e che invece in questo film viene pateticamente accostato ad uno degli aerei dell’attentato alle “Torri Gemelle” - mentre per il secondo film vengono riproposte le immagini del devastante incidente stradale.
“Final Destination 3” visto fuori dal contesto dei precedenti capitoli potrebbe anche funzionare, ma in questa maniera non convince pur avendo un alto potenziale.
Voto: 5,5