Wolf Creek

Regia: Greg Mclean
Cast: Cassandra Magrath, Kestie Morassi, Nathan Phillips, John Jarrat, Andy McPhee
Produzione: Australia
Anno: 2005
Durata: 99 minuti

TRAMA

Il film, tratto da una storia vera, è il resoconto del viaggio che due ragazze inglesi, Liz e Kristy, intraprendono in Australia in compagnia dell’amico Ben, australiano di nascita. Noleggiata una vecchia station wagon rossa, i tre si mettono in marcia percorrendo la west coast australiana e giungendo fino al parco nazionale di Wolf Creek. Parcheggiata l’auto, i tre decidono di concedersi una breve escursione per ammirare l’immenso cratere di Wolf Creek, generato dalla caduta di un meteorite. Al tramonto i tre amici decidono di fare ritorno alla loro auto per trovare un luogo dove passare la notte. Ma l’auto non vuole saperne di partire. Ormai si è fatto buio e i giovani, rassegnati, decidono di passare la notte lì, in mezzo al deserto. Poco dopo vedono dei fari avvicinarsi alla loro auto: sono quelli di un camioncino un po’ scassato, da dove scende un uomo. Abbandonati i sospetti iniziali, Ben e le ragazze, si fanno avanti per chiedere aiuto; l’uomo, data un’occhiata all’auto, si offre di rimorchiarla fino alla sua officina e di rimetterla in sesto per la mattina seguente. Stupiti ed entusiasti dell’ospitalità dell’uomo decidono di accettare il suo aiuto. Ma arrivati all’officina, dopo aver fatto due chiacchiere intorno al fuoco e bevuto una tazza di thè i tre ragazzi si addormentano e al loro risveglio inizierà un spirale di terrore...

RECENSIONE

Paragone inevitabile (anche stavolta) al solito “Non aprite quella porta”: la comitiva di ragazzi, il viaggio in macchina, la macchina (per caso) non riparte, l’entrata in scena di un altro personaggio... ma questa volta non è il solito psicopatico disadattato, sanguinario, che inquieta solo a vederlo; è un personaggio molto singolare, spesso anche ironico (anche se le sue battute sono piuttosto grottesche), una sorta di mr. Crocodile Dundee riempito di sadismo, un fantomatico ‘cacciatore di canguri’ che si guadagna subito la fiducia dei ragazzi. E poi quello che succederà è facile intuirlo... Non è un capolavoro questo film, (ci sono quintali di luoghi comuni e di riferimenti), ma nonostante tutto non è male e poi c’è quel sottotitolo “Tratto da una storia vera” che a mio avviso riesce a dare quella scarica di tensione e quel senso di coinvolgimento con le vicende dei personaggi che in altri flm (anche se molto più ben fatti e originali) non si avverte. La tensione si sente, si alternano scene abbastanza veloci con alcune lentissime (il finale per esempio), e anche gli amanti delle scene un po’ più ‘crude’ non saranno delusi.. Il montaggio del film e l’uso di riprese fatte con l’8 mm ricorda un po’ “Il mistero della strega di Blair”, anche se l’effetto ‘documentario’ qui non è troppo realistico né suggestivo.
Voto: 6+
(Carlo Bonechi)