Titolo originale: Saint Ange
Regia: Pascal Laugier
Cast: Virginie Ledoyen, Lou Doillon, Katherine MacColl
Sceneggiatura: Pascal Laugier
Fotografia: Pablo Rosso
Musiche: Joseph LoDuca
Montaggio: Sébastien Prangère
Anno: 2004
Nazione: Francia
Durata: 98 minuti
Francia anni 50. Un bambino e una bambina si incontrano di notte nel fatiscente
bagno di un orfanotrofio. I lavandini non funzionano, infiltrazioni di umidità tutto
intorno. La bambina ha paura, ritiene che una presenza infesti quel luogo. Fanno i loro
bisogni ed escono, il bambino rientra, qualcosa nel grande specchio che si trova sul fondo
del bagno attira la sua attenzione, sale sul bordo della vasca dellimmenso lavandino
che campeggia sotto di esso. Cade, batte la testa.
Cè un salto temporale, la giovane Anna scende da un autobus in una fermata di
campagna, è attesa da una donna dallaspetto austero: è la direttrice
dellorfanotrofio, Anna è stata assunta come inserviente per aiutare lo sgombero dei
suoi locali mentre questo viene chiuso. Gli ultimi bambini stanno salendo sui pullman che
li porteranno via, la bambina della prima scena si avvicina a lei e la mette in guardia:
cè qualcosa di strano nellorfanotrofio. Ed è qui che comincia il film vero e
proprio, Anna prende servizio nellimmenso stabile e stringe amicizia con le uniche
altre due persone che lo abitano stabilmente, la cuoca tuttofare con cui spartisce i
lavori da svolgere e una ragazza psicolabile di nome Judith, che la cuoca sembra quasi
avere adottato. Nellorfanotrofio deserto aleggia unatmosfera misteriosa e
vagamente sinistra, e un alone di mistero circonda la storia di un gruppo di bambini
portati lì durante la seconda guerra mondiale.
Saint Ange è un horror atipico: talmente atipico che a conti fatti si fa quasi fatica a
definirlo un vero e proprio horror. Se per voi il cinema dellorrore significa
sangue, morti, splatter, mostri, ritmo o comunque almeno alcune tra queste cose, questo
film probabilmente vi lascerà spiazzati, vi annoierà o non vi piacerà. Saint Ange è un
film lento e raffinato, che si prende tutto il tempo per descrivere e divagare, in cui la
storia si sfilaccia e latmosfera monta molto lentamente.
Sicuramente lo consiglio agli amanti di un orrore gotico classico, visto che la trama
complessivamente ne riassume i punti cardine (una persona, un maniero, un mistero).
Vagamente metafisico e decisamente psicoanalitico può ricordare per certi versi The
Others e per altri Session 9 (uno dei miei film preferiti in assoluto) ed è in ogni caso
un film abbastanza ermetico: parlandone con chi lo aveva visto insieme a me ci siamo
accorti che avevamo dato rilievo a cose diverse che ciò ci aveva portato a
interpretazioni differenti. Abbiamo dovuto unire gli sforzi per fare un po di luce
su tutta la questione e non è detto che la nostra interpretazione sia univoca, anche se
complessivamente ci soddisfa.
Bellissime la fotografia e Virginie Ledoyen.
Allucinante (nel senso buono, per un film dellorrore) il finale.
Voto: 8,5
(Massimiliano Prandini)