La casa nera

Titolo originale: The people under the stairs
Regia
: Wes Craven
Cast: Brandon Quintin Adams, Conni Marie Brazelton, Bill Cobbs, A.J. Langer, Everett McGill, Kelly Jo Minter, Ving Rhames, Jeremy Roberts, Wendy Robie, Sean Whalen
Produzione: Usa
Anno: 1991
Durata: 102 minuti

TRAMA

In una piccola città degli Stati Uniti una giovane coppia di bianchi sfruttano la situazione precaria del ghetto dei neri per arricchirsi avidamente. Tra gli sfruttati c’è Grullo, un ragazzino tredicenne, che decide di fare un furto con due complici nella casa degli sfruttatori. Egli infatti oltre ad avere il problema dello sfratto deve fare i conti con la mamma molto malata e che quindi non può assolutamente finire in mezzo alla strada. Questa casa purtroppo è un luogo malvagio e misterioso. Molti ragazzi vi sono entrati ma, per loro, non è stato più possibile uscire da quel luogo maledetto. I proprietari della casa infatti li hanno imprigionati e puniti per le loro colpe; ad alcuni è stata tagliata la lingua per aver parlato troppo, ad altri estirpati gli occhi per aver visto troppo e così via. L’unica ragazza a vivere in modo tranquillo, si fa per dire, è Alice che cerca di non disubbidire a queste regole vivendo da perfetta reclusa che non è mai uscita di casa. La coppia possiede un cane feroce, anche lui forse è un po’ pazzo, che viene spesso sguinzagliato per casa per catturare Rauco. Egli è uno dei tanti ragazzi catturati dai proprietari della dimora che però è riuscito a liberarsi ed ora vaga fra le mura facendo letteralmente infuriare i due pazzi assassini. Grullo una volta scoperto il mistero di quel luogo dannato e aver constatato che i suoi due soci ladri sono stati massacrati cercherà di scappare; ma nessuno è mai uscito dalla Casa Nera.

RECENSIONE

Film di Wes Craven; si presenta come una pellicola ben diretta e dall’atmosfera terrificante. Gli attori che interpretano la coppia di folli se la cava egregiamente e la trama è abbastanza scorrevole e originale. Ci sono momenti quasi ironici il che sta a sottolineare la follia dei proprietari che si divertono letteralmente ad ammazzare le persone. Evidenti sono i riferimenti ai contrasti tra bianchi e neri. I due assassini infatti hanno un odio profondo per le persone di colore che abitano nei ghetti. Il finale del film rovina un po’ tutto quello che il film aveva regalato in un’ora e mezza. Finale bello sicuramente ma molto buonista, che ricorda le favole a lieto fine che si raccontano ai bambini per farli addormentare. Proprio questa pecca in fondo fa scadere un po’ questa pellicola che era partita con il migliore dei presupposti. Un film che comunque merita la sufficienza per originalità e per gli attimi di tensione che vive lo spettatore. Alcune scene splatter sono degne di lode. Film da vedere sicuramente, soprattutto se si cerca un buon film ma non eccessivamente “impegnato”.
Voto: 6,5
(Fabrizio Giansante)