Una cosa sola

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2016 - edizione 15

Ricordi quando tua madre ci rimboccava la coperta? Quando giocavamo insieme e trascorrevamo intere giornate a fare quello che tu sai? Ti piaceva strappare le zampe ai gatti... lo facevi spesso perché ci divertiva. Come quella volta, quando l'abbiamo fatta pagare a quel bulletto a scuola, i suoi bulbi oculari sono ancora dispersi. Ora non riesci più neanche a vedermi, mi eviti come se non esistessi. Da bambino prima di diventare amici, ti nascondevi da me. Avvertivi la mia presenza nella stanza da letto, ti rifugiavi tra le lenzuola tremando. Avvolte quando ti sentivi coraggioso cercavi di affrontarmi accendendo la luce, ma io ero sempre più veloce di te. Inutili sono i tuoi tentativi, non riuscirai ad evitarmi!

Torneremo a giocare con il sangue, ma non quello animale... ci divertiremo ancora una volta. Inizieremo sgozzando quella stronza di tua madre, poi apriremo lo stomaco di tuo padre e giocheremo con le sue budella. Sai che ridere, saremo di nuovo insieme, felici come da bambini. Senti il mio respiro, avverti il mio odore, non puoi ignorarmi ancora. Sono inutili i tuoi tentativi di accendere la luce, di fuggire, io sono le tenebre colui che è sempre con te. Ti seguirò sempre, senza mollarti mai, perché siamo una cosa sola. E' inutile spostarsi di città in città per fuggire da me, ti troverò sempre perché la tua vita è mia. Sono colui che vive in te, io sono la totale mancanza di luce, il buio della tua anima! Non me ne andrò mai, almeno non da solo! Di notte mi vedrai in tutta la mia grandezza, ma sarò l'ultima cosa che vedrai.

Paul Arch

Sono uno scrittore ai primi passi, cresciuto a pane e horror fin da tenera età ho praticato più forme d'arte. Dal cinema passando per il disegno e finendo nella letteratura. Le mie fonti di ispirazione sono Stephen King, Richard Matheson, Clive Barker, Howard Phillips Lovecraft e l'intramontabile Edgar Allan Poe.