Il cannibale di Cockington

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2016 - edizione 15

Un lezzo mortifero mi penetra sin nelle ossa, riprendo coscienza dopo aver quasi spaccato la stalattite che ho colpito con violenza prima di svenire. Non riesco a respirar bene, come se un fazzoletto, qualcosa poggiato sul mio volto mi ostruisca. Con la mano rimuovo il velo sopra il mio naso: in realtà è l'ala destra di una carogna di pipistrello, già gelido. Questa grotta umida e ribelle potrebbe nascondere la chiave del mistero attorno alla morte di mio padre. I versi sinistri dal buio pesto in fondo suonano di bestiale, mi ravvisano che non è una bella idea, armato solo di una pietra aguzza stretta nella mia mano sinistra, proseguire per questo tunnel. Le centinaia di pipistrelli aggrappati al soffitto aspettano solo una mia mossa falsa per assalirmi, e le gocce intermittenti intervallate a questi sibili vampireschi scandiscono istanti in cui vorrei trovarmi molte miglia lontano da qui. Cerco e trovo la forza per procedere, la luce della fiaccola mi permette una certa visuale. La luce focalizza una bestia dalla dentatura fiera e dal pelo incolto, dall’espressione diabolica e minacciosa.

Nell’avvicinarmi si perfeziona la sagoma di un lupo ferito, che ravvisaglia di non procedere oltre, perchè mi attaccherà con tutta la forza che gli resta, nonostante il vistoso sanguinamento per la ferita alla sua zampa destra. Eppure l’amuleto di mio padre potrebbe trovarsi proprio dietro di lui, nella stanza in cui il cannibale di Cockington Village porta le sue prede. La bestia si accascia, aveva una roncola piantata nella schiena, arma che si materializza mentre cade. Lo sorpasso, e poco più avanti il cadavere del cannibale sbrandellato a morsi, assieme a resti umani e arti ancora caldi di vittime appena consumate. E l’amuleto di mio padre, appeso alla parete, assieme a tanti altri oggetti ben riposti come medaglie da ammirare.

Claudio Secci

Claudio Secci, autore torinese di 37 anni, inizia a pubblicare le sue opere nel cassetto nel 2009. Fino ad oggi ha scritto e pubblicato un libro all’anno. La sua attitudine artistica è il continuo mettersi in gioco, con generi e stili diversi. Dopo il suo titolo d’esordio, “Il profumo del sentimento”, considerato una saggistica, le sue produzioni sono passate attraverso dei romanzi thriller-noir (“Dopo l’ultimo proiettile”) e delle narrative sperimentali (“Le Rose di Eusebia”) nelle quali ha sempre cercato di rendersi la vita difficile davanti alla critica. Punti di forza dell’autore sono sicuramente i risultati mediatici e le presentazioni svolte nel tempo, nelle location più prestigiose del paese. Si trovano recensioni e articoli di Claudio Secci in quotidiani come “Repubblica” e “Il Mattino”, si possono osservare e documentare le presentazioni svolte presso il Circolo dei Lettori in Torino, presso il Campidoglio in Roma, presso Accademia Internazionale di Salerno “Alfonso Grassi”, presso libreria Feltrinelli di piazza Cln in Torino ed altre location di livello. Alle ultime tre edizioni del Salone Internazionale del Libro di Torino, Claudio ha sempre venduto tutte le copie dei suoi libri a disposizione. Ha ultimato il suo ottavo volume, dal titolo “Reset – L’alba dopo il lungo freddo”, una narrativa apocalittica, tema molto caro all’autore già accennato e sfiorato nel suo primo romanzo d’esordio. E’ possibile osservare le attività letterarie di Claudio, sul suo sito web personale www.claudiosecci.com.