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Oh, quegli occhi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2015 - edizione 14

Nel villaggio di Xiongchan i vivi e i morti avevano raggiunto un accordo. I primi non avrebbero messo piede nel cimitero, i secondi sarebbero stati alla larga dalle abitazioni.
Ma le vie del borgo, quelle rimanevano terra di nessuno, e i resti di corpi martoriati sparsi sulle strade stavano lì a dimostrarlo. Un defunto divorava un vivente mentre, nello stesso istante, dalla parte opposta del borgo, un fucile faceva saltare in aria le cervella di uno di quei cadaveri ambulanti in cerca di cibo. Di cibo vivo.
Anche il giovane Huizhong partecipava alla guerra, ma non quella sera. All’imbrunire, si era diretto fuori da Xiongchan. Aveva con sé una pistola e, grazie al cielo, non sbagliò mira quando due esseri tentarono di aggredirlo, poco prima di uscire dal paese.
Laggiù, un salice dominava solitario e imperioso la radura. Huizhong si recò sotto le sue fronde, raccolse un giglio e attese.
Sei venuta, mia dolce Lanfen, pensò, quando la vide zoppicare verso di lui. La pallida luce lunare le rendeva la pelle più bianca di quanto già non fosse, mentre i lividi e le macchie bluastre che puntellavano quel corpo niveo la facevano sembrare graziosa e fragile come una porcellana di Jingdezhen.

Huizhong la attese sotto il salice e, quando lei lo raggiunse, le sorrise e le porse il fiore.
Lanfen non parlò, la gola recisa non glielo permetteva, ma gli occhi, oh, quegli occhi, le si illuminarono come fossero ancora vivi. Afferrò il giglio e Huizhong le sfiorò le dita. Erano così delicate che si distinguevano a stento dai petali del fiore.
Quella notte si amarono, Huizhong e Lanfen, sotto quel salice. E si amarono ancora e ancora, fino alle prime luci dell’alba.
- Tornerai, mia dolce Lanfen?
Lei non parlò. Ma gli occhi, oh, quegli occhi, risposero di sì.

Lu Kang nasce a Torino nel 1980 ma è savonese d’adozione. Si avvicina alla scrittura creativa nel 2009 e dal 2012 inizia a pubblicare racconti su antologie, tra le quali la 365 Racconti di Natale e il Magazzino dei Mondi 2, con Delos Books. Un suo lavoro è presente sul secondo Speciale SF della rivista Writers Magazine Italia.
A fine 2014 pubblica in ebook il racconto “Non Festeggiate Halloween”, edito da Delos Digital per la collana Halloween Nights.
Ha vinto la 3ª edizione del Premio Algernon Blackwood con il racconto “Ogni buon padre ama la propria figlia” e la 33ª edizione del Premio WMI con il racconto fantasy “La Fonte Eterna”.
Da sempre appassionato di cultura orientale, dal sette anni vive a Roma, dove lavora per una rappresentanza asiatica.