Bussano

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2013 - edizione 12

Iniziarono un Sabato sera.
Toc! Toc! Toc!
Marta si svegliò subito.
- Luca, bussano alla porta! Chi può essere a quest'ora? -
Mi girai nel letto e la guardai, incredulo.
- Vado a vedere -, le dissi, e mi alzai.
Scostai lo spioncino e non vidi nulla.
- Non c'è nessuno! - dissi verso la camera da letto.
- Non aprire allora! -
Cosi feci, e tornai a letto.
La notte seguente accadde di nuovo.
Toc! Toc! Toc!
Marta si raggomitolò nel letto senza dire nulla.
Andai alla porta, scostai lo spioncino.

Stavolta vidi quattro figure, sfuocate, in piedi davanti alla porta.
- Chi siete? -, feci senza aprire.
Nessuna risposta.
-Chi è Luca?? - Gridò Marta dalla camera da letto?
Tirai un respiro.
- Nessuno tesoro, secondo me è qualche bambino del palazzo che si diverte -.
Tornai a letto. Senza dormire.
La notte dopo.
Toc! Toc! Toc!
Marta era terrorizzata ormai. Fece per alzarsi. La fermai.
Pregai il Signore mentre mi avvicinavo alla porta. Continuai a pregarlo anche quando scostai lo spioncino e li vidi.
Un uomo, una donna. E i loro bambini.
E sangue, sulle braccia, sui volti senza occhi. Senza bocche.
La donna sembrava piangere, in silenzio. I bambini erano sospesi almeno a un metro da terra.
Dio mi aiuti! Forse volevano vedermi anche loro dallo spioncino.
- Lasciateci stare! - urlai senza accorgermene. L'uomo gemette e poi scosse la testa come a dire no.
Non smetteremo mai.
Sono ormai sei mesi che continuano, senza smettere.
Abbiamo cambiato tre case. Ma loro ci trovano sempre.
Abbiamo pianto, e urlato, e inveito, e bestemmiato.
Ma niente.
Stanotte abbiamo deciso di farli entrare.
Ci abbracceremo, io e Marta, ricordandoci i giorni più belli: il matrimonio, il viaggio a Madrid.
Quello che ci faranno, ce lo faranno mentre sorridiamo.
Toc! Toc! Toc!
Eccoli.

Simone Delos