Diversi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2013 - edizione 12

Corro in affanno, tra strade strette e ricurve, sbatto quasi a ogni angolo per non cadere e ruzzolo come una trottola senza mai fermarmi... M’inseguono, vogliono me, il mio cuore, la mia anima, quel poco che resta della mia mente lucida... Esseri spregevoli, zombie e mostri dell’istituzione scientifica, che ogni giorno si nutrono del mio sangue, ora pretendono la mia testa su un piatto d’argento... Cado, con le mani sbucciate e l’ansia che mi pulsa nello stomaco cerco una via di fuga, un posto dove riprendere fiato, ma sono già dietro di me... Mi sento afferrare per il collo, le unghie mi trapassano la carne e il sangue zampilla sotto il chiarore di una luna crescente, livida di ombre e di paura... Divincolo gli arti, le mie membra stanche e scappo tra i ciottoli impervi di una città oscura...

Non ho più niente che possa difendermi, né armi né parole da usare come scudo, così che scivolo radente tra i cocci senza vita di fatti e opinioni... Pieno di ferite e tremori, come un cane impazzito sbavante di rabbia, seguo l’ultimo punto di luce rimasto, ma l’orco dai mille chili mi avvisa che ormai sono spacciato e mi azzannano in ogni punto scoperto dalla mia ingenuità... Straziato e umiliato arrivo morente alla casa di Dio dove chiunque è protetto, ma la strega madre mi addita con riverbero scagliandomi contro l’ira funesta dell’operato perso... Ulteriori flagelli che vibrano il mio corpo in un mare di lacrime e disperazione... Continuo a strisciare per la navata centrale, mentre su tutti si erge la risata fragorosa del vampiro direttore che governa il popolo e il mio destino... Uno dopo l’altro s’infrangono i rosoni aureo violacei della cattedrale e mi ritrovo seppellito tra i giudizi umani dell’ipocrisia, come l’effimera sorte di un fiore nel deserto.

Alexis

Sono nato nell'Alto Salento il 5 dicembre del lontano 1976, l'anno del Drago!