Fuliggine

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2012 - edizione 11

Per un istante riesce a essere lucido.
Dalla poltrona del salotto, una birra sul tavolino basso, punta il fucile contro il caminetto, trattenendo il respiro quando un’automobile, sulla tangenziale semideserta, macchia la quiete notturna.
Aurora è ancora sveglia: il ronzio della TV è un’eco lontana.
Questa è la terza notte.

 

I più li hanno murati.
Alcuni chiamando un’impresa edile, altri in fretta e furia, con mattoni sbilenchi e indecisi.
Troppe famiglie aggredite, per rischiare.
La fuliggine, su scale e divani, l’indizio che le accomuna.

«Non starai sveglio anche stanotte?»
Giampiero la guarda, sprezzante; nemmeno le risponde.
«Vaffanculo! Io vado a dormire».
«Notte...» risponde lui, caricando l’arma e masticando un insulto.
Si è allenato al poligono, non sarà come per gli altri. Non rinuncerà al caminetto per una creatura misteriosa. Un ladro, pensa, e se sua moglie non vuole appoggiarlo, che si fotta.
«Stronza!», dice alla stanza vuota.
Un crepitio: polvere nera sul metallo del parascintille.
Giampiero si alza, esultante, prende la mira. Un’ombra sibila dal buio e scatta, lui preme il grilletto.
La detonazione scuote l’edificio.
Aurora scende le scale a rotta di collo, fuori di sé.
«Che cazzo fai!», gli urla vedendolo incolume.
Giampiero stringe al petto qualcosa di scuro e informe. Un tentacolo color carbone, staccato di netto. Lo ha afferrato mentre ancora si dibatteva.
«Guarda, stronza! Ora mi credi?! O te lo devo ficcare in gola?!» sbraita gettandolo sul tappeto.
A lei sembra si muova, ma subito è solo un ammasso di braci spente e fuliggine.
Ritorna in camera, dandogli del pazzo e sbattendo la porta.
Nell’attimo in cui lui ha l’impulso di spararle, un rumore lo fa voltare.
Un mulinello di tentacoli scuri; per occhi, braci sfavillanti di malignità.
La creatura, enorme, gli è addosso senza dargli scampo.
Al secondo sparo, Aurora si limita a imprecare.

Annalisa Spezzi

Sono nata a Terni, il 06-09-1984. Ho frequentato il Liceo Classico "G.C. Tacito" della mia città e sto ultimando gli studi presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi dell'Aquila. Dal 2005 ho un'azienda agricola con allevamento e fattoria didattica, ereditata dalla mia famiglia, volta alla promozione culturale e gastronomica del nostro territorio. Oltre a questo, nel poco tempo libero, mi diletto nella scrittura di brevi racconti, orrorosi o meno.