Arianna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2012 - edizione 11

Mi chiamo Arianna e avevo 15 anni quando sono morta. Quanto è passato, non saprei dirlo. Il concetto di tempo non ha più molto significato per me. So solo che da allora sono bloccata qui, in questa casa che mi ha visto nascere, crescere, piangere e ridere. E che mi ha visto andar via solo per restarne nuovamente intrappolata.
Avevo tanti bei sogni, io. Ma non come la maggior parte delle ragazzine della mia età. Non mi importava diventare attrice, velina, ballerina. Volevo viaggiare, vedere con i miei occhi quel mondo che ammiravo sui libri e in televisione. Avrei voluto imparare tutte le lingue della Terra. Avrei voluto una famiglia tutta mia, quella che mi era stata negata da un’infanzia di violenze e percosse.
Mia madre è morta che io ero piccola. Me la ricordo appena. In casa non ci sono sue foto. Lui non ne ha mai volute tenere.
Lui.
All’inizio era buono. Mi chiamava la sua principessa. Mi sentivo importante.
Ma poi sono cresciuta, e lui è cambiato.

Il suo sguardo mi metteva i brividi.
Entrava in camera mia mentre dormivo, di notte. Quando sentivo la porta aprirsi iniziavo a tremare e mi raggomitolavo in un angolo. Ma lui mi trovava sempre.
Fino a quella notte.
Ho sentito i suoi passi pesanti avvicinarsi.
Mi sono nascosta dietro alla porta, nelle mani stringevo il coltello che avevo preso di nascosto dalla cucina. Appena entrò lo colpii alla schiena con tutta la forza di cui ero capace.
Urlò di dolore.
Urlò talmente forte che, per lo spavento, persi la presa sul coltello.
Fu la mia fine.
Mentre mi teneva immobilizzata sul letto e mi soffocava con il cuscino gridandomi puttana!, riuscivo a pensare solo a mia madre. L’avrei rivista, finalmente.
Invece la mia sofferenza era appena iniziata.

Davide Schito

Sono nato nel 1983 a Milano, città nella quale sono cresciuto e dove tuttora vivo. Laureato in ingegneria, lavoro nel campo dell'automazione industriale, ma con la passione per la lettura e la scrittura. I miei generi? Noir, thriller a sfondo psicologico, con una componente surreale. Dal 2008 collaboro con il portale Milanonera fornendo il mio modesto contributo di recensore. Nel 2011 il mio racconto "L'uomo spaventato" ha vinto il premio letterario Giallobirra organizzato dall'associazione ADEI di Perugia.