L'ottantottesimo trofeo

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2012 - edizione 4

La pasticceria di Madama Loredana era un posto molto frequentato proprio al centro della città. Ci andava spesso anche un uomo esile, emaciato e non tanto giovane che si presentò un giorno come Signor Bo.
Il Signor Bo indossava sempre un completo chiaro e non si separava mai da un borsello a tracolla di pelle marrone.
Quando arrivava non si faceva mai notare. Acquistava i suoi dolci e via. A lei questo piacque molto.
Vista l'assiduità al negozio, Madama Loredana lo invitò nel suo "laboratorio speciale" poco fuori i confini cittadini. Il Signor Bo accettò e impassibile segnò sul suo taccuino l'appuntamento per il giorno dopo.

Il "laboratorio speciale" era una specie di capannone-magazzino. Tre banconi lunghi e sporchi erano messi in fila al centro dello stanzone, delle grate erano poste sul pavimento e in fondo si trovava un enorme contenitore alto almeno quattro metri. Nessuno a lavoro, solo Madama Loredana corse verso di lui festante. Il Signor Bo vide che stava decorando una torta ma lei lo pregò di seguirla.
Arrivarono davanti al gigantesco cassone di metallo. Con un clic e con un piccolo sforzo la pasticcera lo aprì.
Torte dappertutto: piccole, grandi, al cioccolato, rosse, verdi, con fiori di zucchero o con pupazzi di marzapane. Il paradiso dei golosi o l'inferno dei diabetici. Madama Loredana non si fermò qui e con un altro clic aprì un doppiofondo. Stavolta all'interno vi si poteva vedere una rastrelliera su cui erano appese decine di teste umane. Il Signor Bo non si scompose e riuscì a contarne ottantasette.
Madama Loredana non perse tempo e approfittando della distrazione del Signor Bo gli calò la scure alla base del collo decapitandolo di netto. La testa rotolò a terra mentre dal corpo cominciò a schizzare del plasma color ocra che andò a inzaccherare buona parte delle teste. Il sangue giallo venne assorbito dai volti sporcatisi. Le teste colpite saltarono via dai loro alloggiamenti e caddero sul pavimento. Filamenti rossi uscirono dalle orecchie e dalle sezioni dei colli formando delle zampe uncinate. Madama Loredana paralizzata assistette incredula a quell'orrido spettacolo.
Le teste deambulanti le balzarono addosso azzannandola. Madama Loredana venne sbranata in pochi attimi.
Intanto il corpo del Signor Bo raccolse la propria testa e se la riattaccò. Passò poi un dito luminescente tutt'intorno al collo e cancellò il segno della decapitazione. Si diresse verso le teste, aprì la mano e con un colpo di flash blu le riportò a essere semplici pezzi di cadavere. Guardò con attenzione il corpo martoriato di Madama Loredana, spostò con un piede delle viscere e qualche pezzo di carne dopodiché si chinò su di lei. Le strappò l'occhio destro e lo strinse nella mano pietrificandolo. Aprì il borsello che conteneva altri ottantasette occhi (trovò buffa l'analogia con la collezione di Madama Loredana) e vi gettò dentro l'ottantottesimo. Uscì dal capannone. Avvertì la direzione Krfnlak del suo pianeta e ripartì alla ricerca di umani interessanti.

Domenico Maiolo