Legàmi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2011 - edizione 10

Nel corsetto rigido rosso che ho scelto sei splendida. Spire di rose nere irte di spine si avvinghiano lungo i tuoi fianchi sottili. I tuoi seni pieni e bianchissimi sporgono generosamente tra le stringhe che stringono la scollatura. A ogni tuo lascivo movimento, i capezzoli bugiardi promettono di erompere fuori da quell’ardente roseto e mi rubano un respiro dal petto.

 

Per quando ti permetterò di alzarti, ho preparato una gonna nera lunga, di raso e tulle che ho trovato nel tuo armadio e delle scarpe basse di vernice rossa. Per essere perfetta avresti solo bisogno che i tuoi capelli, già lisci e di un nero splendente, fossero un poco più lunghi. Pazienza, forse cresceranno, il tempo certo non ci mancherà.

Mi siedo qui, accanto a te sul letto disfatto, così posso sfiorare la tua pelle candida e liscia. Un fremito gelido percorre la mia schiena a ogni tocco e, per risposta, ogni muscolo del tuo corpo ti protende, per quel poco che le cinghie ti consentono, verso di me. I tuoi polsi e le caviglie sono leggermente segnati dal cuoio.

 

I tuoi occhi seguono ogni mio movimento con avidità. Non riesco a interpretare la loro espressione mentre con un solido filo di nylon cucio le tue labbra che ho dipinto di un rosso vermiglio. Hai compreso che sto facendolo per noi, vero? Quello che faccio è l’unica possibilità perché il mio amore possa realizzarsi. Solo così potremo essere felici assieme.

 

Allento le cinghie, ti muovi in modo lento, quasi sensuale. Vedo la tua lingua guizzare tra le labbra appena dischiuse esplorando la novità. Aggancio il moschettone al collare di cuoio che orna il tuo collo. Aggiusto il foulard che ho avvolto al tuo polso per nascondere il morso che ieri ti ha dato quello zombie; ora possiamo uscire nuovamente assieme.

Andrea Gnesi

Sono nato e vivo a Livorno, ho 43 anni e lavoro nell'informatica.