Nelle paludi veronesi

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2011 - edizione 3

Laura e Giulio rientravano da una serata trascorsa con degli amici in un locale della bassa veronese; Tornando a Verona, Giulio chiede a Laura di passare dalla solita strada oscura e desolata. “ogni volta mi fai passare davanti a questa villa maledetta, da quando mi hanno raccontato quello che succedeva lì durante il XVII secolo, mi fa senso passarci davanti, ancora peggio di notte.” All’improvviso Laura vede qualcosa che si muove, sembra un grosso animale e man mano che esso si avvicina, riesce a riconoscerne la forma di uomo sebbene non eretto, però è proprio un uomo che si mette in mezzo alla strada e agita le braccia chiedendo aiuto.
Laura frena per non investirlo e chiede a Giulio di scendere per cercare di capire cosa stia succedendo. Giulio le dice di lasciar stare e di non fermarsi, Laura però non lo ascolta e decide di aiutare il mal capitato, lo fa salire in macchina e solo allora si accorge del sangue che ha addosso.
“È meglio se ti portiamo in ospedale” dice Laura “Non mi sembra di aver visto nessun incidente” aggiunge Giulio.
“Grazie per esservi fermati, vi prego, portatemi via di qua, in fretta.” Laura fare qualche domanda; “Chi sei? Perché sei ridotto così?”.
Giulio la interrompe: “Lascialo stare, sarebbe stato meglio se non lo avessi caricato in macchina.” “Non vedi che sta male?” risponde Laura.
Il ragazzo dice di chiamarsi Michele, di ricordare solo che era in un bar con Alberto, che lì avevano offerto da bere a due ragazze e dopo di che si era svegliato in un posto, dove c’era tanta gente attorno ad Alberto che era in un mare di sangue e tutti erano nudi, bevevano e si cospargevano di sangue. Erano in delirio. Così lui è potuto fuggire, ha corso a lungo ma senza vedere nessun’altra auto. Si sentiva fortunato, però allo stesso tempo temeva per la vita di Alberto.

Giulio propone di tornare indietro e cercare quel posto per salvare Alberto, Laura lo implora di andare in ospedale e poi dalla polizia ma Giulio insiste, sostenendo che sia tempo prezioso per trovare Alberto ancora in vita. Michele da ragione a Laura e dice di non voler tornare indietro, siccome crede che Alberto non abbia nessuna possibilità. Fermano la macchina per discutere sul da farsi: Giulio e Michele sono sempre più contrapposti e la discussione più accesa. Laura li vede allontanarsi nel buio e alla fine torna solo Giulio, fa spostare Laura dalla guida e torna verso la villa maledetta.
Giulio scende trascinando Laura, che piange disperata chiedendole di lasciarla andare, Giulio entra notevolmente chiamando Giada.
Giada, la sacerdotessa gli si presenta, e chiede: “Come osi interrompere la nostra cerimonia?” “Ti ho portato un omaggio e ho anche risolto un problema, dovete solo ricuperare il corpo.” Risponde Giulio.
Lorenzo e Matteo, due seguaci di Giada, si avvicinano e prendono Laura, che urla e cerca di liberarsi, la portano davanti ad Alberto e le ordinano di bere il sangue solo così si salverebbe e diventerebbe una di loro. Giulio le sorrise maleficamente.

Rosa Elena Silva Vera