Il weekend di Penelope

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

Venerdì, Quindici Ottobre
Il soggetto X ha iniziato a presentare i primi sintomi del contagio: macchie rosse sulla pelle, respirazione accelerata e febbre alta. Ho provato ad avvicinarmi a lui per visitarlo, ma facendo sempre molta attenzione. Adesso non è una minaccia, ma credo che lo incatenerò al muro, visto che la malattia a cui sta andando incontro raddoppia la forza fisica. Mi fissa in continuazione, ha uno strano sguardo. Qui non c’è più nessuno, sono sola, intrappolata in questo laboratorio sotterraneo e senza cibo. Scrivere questo diario è la mia unica distrazione. Penso che adesso andrò a riposare.

Sabato, Sedici Ottobre
Non ho chiuso occhio stanotte, la paura mi impedisce di dormire. Il soggetto X sta velocemente mutando, i suoi denti sono più lunghi di prima, urla in continuazione, sembra affamato, certamente il virus ha ormai attecchito, per fortuna ieri ho avuto l’idea di incatenarlo. Passo tutto il tempo ad osservarlo, i suoi occhi iniettati di sangue mi fanno impressione, ma quando lo guardo sento una strana sensazione. Non so che mi succede. Sta cercando di rompere le catene. Devo provare ad uscire da questo posto, so che è difficile, ma devo tentare.
P.S. Devo ricordarmi di controllare se le catene sono ben salde alla parete.

 

Domenica, Diciassette Ottobre
Il soggetto X ha trovato una compagna. Sapevo che alla fine sarebbe successo. Ho la febbre alta. Mi chiamo Penelope, ma da oggi sarò il soggetto Y.

Emiliano Sportelli