Alla testa!

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9  e Vincitore del Premio Zombi

Cadde nella buca insieme a tutti i mostri ma non fece in tempo ad allontanarsi dalla trappola che avevano preparato; era troppo impegnato a farli fuori col suo TAR-21. Adorava sparare ma adorava ancor di più far saltare teste e vedere sangue e pezzi di cervello svolazzare in aria e ricadere in terra come macabri coriandoli. Adesso si trovava con loro nella buca. ALLA TESTA! ALLA TESTA! Gridarono da sopra.
Come si permettevano di indicargli come fare? Fra loro era l'unico che possedeva un'arma. Era il killer più forte del mondo. Scivolò giù per almeno venti metri senza farsi nemmeno un graffio... saltò su uno di quei mostri usandolo come una tavola da surf dopo avergli divelto mezza faccia.
I mostri si avvicinavano vomitando linfa violacea dalle piaghe purulente e bastava un morso o addirittura una leccata per rimanerne contaminati. Uno di loro, con un occhio penzolante fuori dall'orbita, l'aveva quasi afferrato ma lui senza pensarci su gli piantò una pallottola sotto lo zigomo destro. Continuò a sparare all'impazzata e ne tolse di mezzo altri dodici. ALLA TESTA! ALLA TESTA! Continuarono da su. Cosa cazzo significava "Alla Testa"? Dove avrebbe sparato fino ad ora? Sembravano infiniti; giù nella voragine continuavano a caderne di nuovi minuto dopo minuto.

Una fiumana di morti viventi stava percorrendo la via che li stava portando fuori dalla città. La trappola era stata allestita alla fine della strada e quegli abominii una volta giunti al termine ci cadevano dentro. Tutto perfetto. Era stanco, gli zombie non diminuivano e s'accorse di aver inserito l'ultimo caricatore mentre dall'alto continuavano a gridargli: "ALLA TESTA!". Non ne poteva più; alzò lo sguardo per ordinargli di smettere ma rimase sconvolto... vide uno di loro che mimando il gesto della pistola alla tempia diceva: "ALLA TESTA! NON POSSIAMO SALVARTI! SPARATI IN TESTA!".

Domenico Maiolo