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Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

Quella sera, come la maggior parte della popolazione italiana, anche Mario e Rosetta erano incollati al televisore e aspettavano trepidanti di scoprire chi sarebbe stato il vincitore della trentaduesima edizione del Grande Fratello. Erano rimasti in gara soltanto in due: Diego lo sbruffone e Jennifer la puttanella. Mancavano pochi istanti al momento della verità e nel soggiorno non volava una mosca. Proprio mentre la prosperosa conduttrice del programma stava per pronunciare il nome del vincitore, avvenne qualcosa di strano.
Il televisore si mosse da solo.
"Hai visto, Mario?" chiese Rosetta, con la bocca strabordante di patatine.
Il marito non fece in tempo ad alzarsi per controllare, che il televisore si mosse di nuovo balzando dal mobiletto al divano. Lo schermo si trasformò in una specie di enorme bocca dentata che staccò di netto la testa a Mario con un morso, mentre l'avvenente presentatrice svelava il vincitore. Rosetta, nel panico, cercò di fuggire, ma inciampò nel tappeto. Il televisore le azzannò una gamba e la divorò come un grissino.

La stessa sorte toccò a circa ventisette milioni di telespettatori che quella sera, invece di dedicarsi ad altro, erano rimasti imbambolati davanti alla trasmissione più seguita di tutti i tempi.
Quelli che non morirono la sera della finale, furono mutilati e uccisi nei giorni successivi, mentre cercavano di contrastare la rivolta dei televisori.
Dopo una settimana di quarantena dell'intera nazione e innumerevoli riunioni dei capi di stato di tutto il mondo, dopo il disastroso intervento dell'esercito americano con considerevoli perdite tra i militari, le Nazioni Unite fecero l'ultimo, disperato tentativo: tolsero la corrente al paese.
Nel salotto di Mario e Rosetta, il televisore che da giorni devastava ogni cosa che gli capitava tra le fauci, si spense e si frantumò sul pavimento imbrattato di sangue.

Andrea Costantini