Il nonno, il nipote, la donna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

Dal letto fissa la finestra. Piove ma non fa freddo. È estate e l’estate lo spinge di buon umore. Un occhiata alla flebo, una alle lenzuola nuove, poi una al nipote alla sua sinistra.
Si era quasi dimenticato che fosse lì. Gli accenna un sorriso. Le palpebre si fanno pesanti. Si sforza di rimanere sveglio, fissa nuovamente la finestra e pensa all’odore della pioggia estiva. Molti ricordi vengono a galla, ma il suo cervello li spazza via e ostentando lucidità lo concentra sull’operazione appena subita. - Operazione perfettamente riuscita - gli era stato detto.

 

Il nipote è accanto al nonno. I suoi pensieri si stanno disperdendo nella stanza. Tenta di raccoglierli ma non riesce a inseguirli. Chi non ama non ha cuore. Quanto tempo avrebbe avuto per amare.. tutta una vita davanti a sé. Un paese, una città, un mondo pieno di ragazze e poi donne da poter amare, ma con un cuore in meno per poterlo fare. Dove è il piccolo sacchetto di carne e sangue? Dove è la macchina che stimola sospiri d’amore? Si sarebbe rassegnato a non provare più sentimenti, sarebbe stato etichettato come persona senza cuore.

La donna li fissava ormai da ore, da quando il ragazzo era stato accompagnato con l’inganno dal nonno e addormentato. Da alunno mediocre immerso in un mondo di distrazioni adolescenziali era caduto in un mondo di sciacalli opportunisti. Il nonno poteva sentire i battiti del suo nuovo cuore. Il nipote nemmeno poteva più sentire il vuoto lasciato nel proprio petto. Era tempo di andarsene. Dopo millenni la donna continuava a perdere la cognizione del tempo di fronte a quegli spettacoli di natura umana. Fece una rapida panoramica della stanza. Si avvicinò al nipote con il solito volto inespressivo. Allungò una mano in cerca della sua. Pian piano si avviarono verso l’uscita.

Matteo Belotti