La stanza di Lucas

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

La candela si spense, la sedia slittò. Lucas cadde a terra con violenza. Qualcosa sibilò nell’aria e andò a schiantarsi sul suo petto. Le ossa dello sterno e delle costole limitrofe crepitarono rumorosamente. Urlò di dolore. Urlò molto forte. Due rigagnoli di lacrime gli scesero lungo le guance, due gocce fatte di immenso dolore, di terrore, fatte di incredulità e di totale incomprensione di cosa gli stesse succedendo in quella stanza. All’improvviso sentì una forte pressione sugli occhi, di istinto li strinse per opporsi al peso crescente. Agitò le mani per cercare di difendersi, anche se da cosa non lo sapeva e non riusciva a capirlo. Provò ad opporsi. Un’intensa sensazione di panico gli fece scoppiare il cuore quando portando le mani al viso non incontrò niente se non le sue stesse palpebre. Le tastò, fece come per graffiare via il dolore, le sentiva deformarsi lentamente sotto il peso di una forza ignota, una forza straziante. E intanto la paura cresceva.

Ad un tratto cominciò a sentire una sensazione densa e calda sulle tempie, una sensazione che colò fino alle orecchie, e poi fino alla nuca. Sentì i suoi bulbi oculari mentre si sfondavano e si riducevano in poltiglia. Lanciò un grido lancinante. Il buio gliene restituì un altro, più stridolo, più forte. Lucas si agitò ancora. Si dimenò. Gemette... finché rimase immobile.
Spirò così, senza un motivo apparente. Senza sapere né cosa, né perché. Subì inerme il suo inimmaginabile supplizio mentre si staccava dalla sua mente l’ultima immagine che la vita gli aveva lasciato: l’immagine di una tavoletta Ouija che rimase lì, abbandonata al buio, nel silenzio della sua stanza.

Marco Golinelli

Nato a Mirandola il 4 marzo 1982. Diplomato al Liceo scientifico di Finale Emilia, ho poi approfondito i miei interessi artistici. Ho studiato musica moderna al CPM di Milano e al Music Academy di Bologna, poi mi sono trasferito a Roma per studiare doppiaggio presso Sefit CDC e Fonoroma. Ho lavorato nello speakeraggio radiofonico con uno spot nazionale per la birra Budweiser e tutt'ora presto la voce come narratore di libri per l'infanzia per la casa editrice Curci. La mia attività principale, da grande appassionato di cinema, è una videoteca che ho aperto da poco. Nel frattempo continuo a coltivare i miei impegni in campo artistico. La scrittura narrativa, anche se non ha mai goduto di particolari approfondimenti formativi, mi ha sempre accompagnato fin dall'infanzia. Quando frequentavo le scuole medie vinsi il secondo premio per una favola ambientata nel mio paese. Mentre ero a Roma scrissi un racconto lungo che fu selezionato dalla Aletti Editore per una piccola distribuzione.