Lei

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

E notte e tu hai paura. Ultime voci di reclusi si spengono, solo qualche medico ancora sveglio.
Poi, quando anche loro fanno silenzio, arriva lei.
Prima cominciano quegli strani rumori, sotto il tuo letto. Un suono raschiante, come di unghie sul materasso. Cerchi di non pensarci, ti premi le mani sulle orecchie, urli.
Quando arriva l’infermiere gli mostri i graffi e i tagli sotto il letto, sul lattice sfregiato. Topi, ti dice. Ma tu sai che non sono stati loro.
I topi non ridono.
Lei sì. Lei ogni tanto sclera, inizia a ridere come una pazza e continua per tutta la notte, non si ferma più. E’ lei la pazza, non te. Te non ridi di notte, te non graffi il materasso.
Tu ti alzi, controlli sotto il letto e non c’è niente. Arriva l’infermiere, dice che sotto i letti non c’è mai niente. Tu gli dici che prima c’era. Lui scuote la testa e se ne va.
Spegne la luce.

D’un tratto arriva, così, come se fosse sempre stata là. Come quando al tramonto il sole scende e in poco tempo le tenebre riempiono l’orizzonte, scivolando da anfratti sconosciuti del terreno. Lei è proprio così, come le tenebre. Anche ora è qui, sotto di te.
Non la senti arrivare, la percepisci. Tu sai che è là sotto, non c’è bisogno del raschiare e delle sue risate isteriche, che incominceranno da qui a poco. Cominci a roteare gli occhi, a spalancarli verso il materasso per non vedere, perché tu in realtà non vuoi vedere. Vuoi cavarti gli occhi, staccarti le orecchie e tagliarti la lingua. Ma le mani tremano, non obbediscono più e si contraggono in modo spasmodico, graffiandoti tutto.
E quando scatti giù dal letto, per vedere cosa c’è sotto, non trovi niente.
Poi quella risata.
Dietro di te.

Davide Della Ricca

Davide Della Ricca (classe '94), liceale, appassionato di romanzi dall'horror al action-thriller passando per tutte le sfumature del giallo e del noir, è approdato da poco nel mondo della scrittura, deciso ad esplorarlo a fondo.