Ti sento dentro

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Christine impreca e ingoia la sua quarta pillola. Il dolore è sempre più intenso. Guardandosi allo specchio si sfiora la pancia.
Erano passati mesi dalla storia con quello stronzo e violento di Tyler.
Christine passa alla quinta pillola.
La relazione finì con una denuncia e un regalino nel suo grembo. Subito dopo vennero i consulti medici e gli appuntamenti dalla psicologa. Alla fine si convinse e abortì.
Christine ha un conato di vomito ma si trattiene e deglutisce ripetutamente.
Non avrebbe permesso allo stronzo di fissarla con disprezzo anche attraverso gli occhi del figlio.
Christine continua a fissarsi allo specchio. Ancora un po’ di sangue le gocciola dall’interno coscia.
Stava male da qualche mese. In principio pensò ad un malessere psicologico, ma poi se lo sentì sempre più fisico, più concreto, più vivo.
Christine ingoia la sua sesta pillola, impassibile e rassegnata.
A breve ne fu certa. Lo sentiva dentro, muoversi e spazientirsi, cercare la luce negatagli dalla madre. Era ancora lì, vivo e deciso ad uscire.

A Christine scende una lacrima.
Allora decise di rimediare da sé assumendo farmaci ma senza alcun risultato. Poi il moccioso prese l’iniziativa. Cominciò a farsi strada tra le cosce. Christine reagì, prese ago e filo e cucì dolorosamente l’uscita. Le sembrava tutto risolto, ma il piccoletto non voleva rassegnarsi. Poi capì.
Christine comincia ad accompagnare le pillole con del martini.
Non se ne sarebbe mai sbarazzata. Sarebbe rimasto sempre lì. E prima o poi sarebbe uscito in modo più atroce.
Christine comincia a sdraiarsi sulle piastrelle del bagno.
Per niente al mondo avrebbe voluto fissare negli occhi il moccioso.
Christine chiude gli occhi e pensa a come desiderava che fosse la sua vita. Poi la sua mente si spegne e con lei muoiono ansie e deliri.

Matteo Belotti