La fine

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Non so se riuscirò a concludere quanto sto scrivendo: avverto già il suo fetore. Ha aspettato per avermi. Gli sono sfuggito una volta. La sua furia sarà totale e devastante e riuscirà a finire ciò per cui mi cerca.
Quella notte avevo già scolato una bottiglia di whisky: non mi accorsi quando si sedette vicino a me e da quanto tempo fosse lì, ma ricordo vivamente quando mi rivolse la parola chiedendomi se avevo da accendere. Quel suono rauco e profondo scosse immediatamente la mia attenzione. Sarei stato ancora in tempo a lasciar perdere, a fuggire ma quando la guardai negli occhi fu come precipitare in un pozzo nero. Un ricadere lento avvolto da tenebre dense e scure che mi si aggrappavano facendomi intravedere il fondo. A quel punto mi sentii inspiegabilmente in trappola.
Cercai di mantenere il controllo sebbene mi sentissi gelare il sangue e titubante gli accesi la sigaretta. Prima ancora di guardarla nuovamente negli occhi mi prese un’angoscia inspiegabile e lentamente, con disperazione, alzai il mio sguardo fino ad incontrare il suo e trovarmi faccia a faccia con l’inferno.

Lanciai un urlo agghiacciante e con orrore mi accorsi di essere solo: provai a scappare ma la cosa mi trattenne per le spalle conficandomi nella carne due uncini metallici, in profondità. Il freddo progredì velocemente nel mio corpo propagandosi come un vortice e immobilizzando le mie membra deformi sul pavimento, mentre il sangue si spargeva velocemente attorno al mio viso. Quando la cosa mi fu sopra il mio respiro si bloccò assottigliandosi in un rantolo. Era talmente pesante che temetti di non reggerne il peso: una sostanza vischiosa e trasparente gli colava dalle fauci aguzze spalancate su di me.
Improvvisamente nubi di schiuma ci avvolsero rimandando la mia fame della quiete eterna.

Valeria Manca

Vivo a Sassari, piccola città di provincia della Sardegna: ambiente piccolo, molte chiacchiere poco horror. Sono sposata e lavoro in una scuola come segretaria. Ultimamente mi sto impegnando con la scrittura: è stata sin da sempre il mio sogno e ora sto cercando di realizzarlo! Diciamo che il genere horror non è proprio tra i miei preferiti: non mi piacciono i film perchè sono troppo fifona e la notte non dormirei ma so apprezzare la buona letturatura. Quella chissà perchè non mi impressiona granchè anche se poi rimango con quelle parole e quel racconto in testa per giorni a pensare e a rimuginarci sopra. L'unico autore che ho letto in vita mia è Lovecraft, che ovviamente mi ha segnato per sempre. Ho letto in gioventù anche qualcosa di Edgar Allan Poe ma non mi aveva colpito in particolar modo.