La cassa da morto

Racconto per il concorso "Horror T-Shirt", 2009 - edizione 5

“E’ tornata la pioggia. Segno che Dio è soddisfatto del mio operato”.
Hamed lo diceva ogni volta che scarnificava una vittima.
E chiamato ‘Il neanderthal’. Dopo aver seviziato e ucciso, si ricopre, nudo, di tarantole giganti e si mette la testa di un mamba vivo in bocca come rituale per l’omicidio del giorno dopo.

Poi parla con Il Califfo, che dentro la bara aperta annuisce alzando l’indice sinistro. “Domani va bene l’ascia nuova che ho comprato per mutilare i bei piedi della tipa del supermercato?” Quella volta la salma rimase immobile. La bara si richiuse. “Allora userò quella vecchia”.

Giuseppe Calendi