La bambina

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

La bambina canta e salta la corda.
Le trecce fanno su e giù sbattendole sulle spalle e la nebbia scende.
Non uscire
Sua madre pensa che lei sia a letto con la febbre, ma la piccola non ha resistito ed è fuggita con la sua corda e il cappottino azzurro.
Il pallore dell’influenza è ancora evidente, ma si sente bene e vuole giocare.
I pomeriggi d’ottobre però, si sa, si fanno sempre più brevi e freddi, come un respiro smorzato in gola e così anche il gioco nella nebbia si spezza anticipato e quando anche i cipressi spariscono nel grigio la canzone si zittisce e lei un po’ tossisce.
La bimba inizia a guardarsi intorno, la corda non gira e striscia a terra, mentre lei comincia a camminare verso casa... dov’è casa?

Segue la stradina di breccia ma non ricorda la direzione dopo l’incrocio ed è vero che la nebbia nasconde i volti, ma lascia le ombre e un’ombra sta proprio fendendo il freddo... si avvicina: “Mamma?
Il collo spezzato pende e lo sguardo è fisso, ma prende la bimba per la manina e lei non ha paura perché sono in tanti attorno a lei ora e nonostante il loro pallore sia più mortale del suo, lei cammina mentre l’uomo dal collo spezzato la conduce nel gelo e in quel silenzioso corteo. Lentamente il cappottino azzurro si confonde col grigio e diventa nebbia.
Dissero che fu polmonite ad abbandonarla senza vita sulla strada verso casa.

Ambra Dominici