Non c'è posto più bello della propria casa

Racconto per il concorso "Horror T-Shirt", 2008 - edizione 4

Era un depravato a cui piaceva indossare scarpe da donna, riprovevole, d’accordo, e non avrebbe dovuto rubare le scarpe della Garland a quella mostra di cimeli cinematografici, va bene, ma meritava davvero tutto questo?
C’era gente peggiore di lui che in quel momento se ne stava a casa bevendo birra o guardando Oprah alla tivù, perché non lui?

«Abbiamo un trattamento speciale per quelli come te...», anche un posto nella prigione di New York ora gli sarebbe sembrato accettabile.
«Riportatemi a casa, scarpette rosse... - ripeté battendo i tacchi per terra - vi prego...».
Poi le scimmie volanti lo presero.

Michele Bolettieri